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Il caso

Prende 18 multe con l'autovelox, ma il giudice gliene «abbona» 17

Sfreccia per 18 volte davanti all’autovelox superando il limite di velocità. Tuttavia il giudice di pace gli fa pagare una sola multa abbonandogli le altre 17. Tra i conducenti che a Bevilacqua hanno toccano con mano gli effetti del nuovo rilevatore fisso di velocità, entrato in funzione alla fine di aprile 2021 sulla Regionale 10, c’è senza dubbio K.H, 61enne di origini iraniane residente a Verona. 
L’automobilista, infatti, detiene il poco invidiabile primato di aver collezionato nel giro di un mese e mezzo, dal 4 maggio al 17 giugno 2021, ben 18 verbali comminati dal dispositivo installato dal Comune sulla «Padana inferiore», lungo la direttrice che da Minerbe conduce in paese, dove vige il limite dei 70 km orari. Complessivamente, i verbali recapitati a casa del malcapitato iraniano, con tanto di foto della targa del veicolo immortalata dal l’apparecchio, ammontano a 4.108 euro, per una decurtazione totale di 48 punti dalla patente. Per 16 passaggi è stato contestato al 61enne uno sforamento compreso tra i 10 ed i 40 km oltre il limite, pari a 247,67 euro per ogni verbale. Nei restanti due casi il superamento è stato inferiore ai 10 km, comportando due contravvenzioni da 73 euro ciascuna. Il conducente, dopo lo sconcerto iniziale di fronte alla valanga di avvisi di pagamento inoltratigli dal Corpo di polizia locale del Montagnanese, che serve pure Bevilacqua, ha deciso di impugnare tutti i verbali. 
Il comando, però, ha respinto l’unica motivazione fatta verbalizzare dal 61enne. L’uomo ha spiegato di aver violato così tante volte il limite di velocità «a causa della fretta per la paura di perdere il posto di lavoro, avendo trovato cantieri lungo il tragitto». Il conducente non si è dato per vinto e si è rivolto al giudice di pace di Legnago per ottenere l’annullamento delle multe. In una memoria scritta inviata al magistrato, il comandante del corpo di polizia locale, Alessandro Fozzato, ha chiesto di ritenere il ricorso infondato per una serie di motivazioni. Secondo il responsabile dei vigili urbani, il 61enne non è riuscito a dimostrare che il superamento del limite era legato a cause di forza maggiore, quali la necessità di salvare una vita umana o di evitare un danno grave ed imminente ad una persona. Inoltre, sempre per il comandante, l’automobilista avrebbe dovuto programmare per tempo i suoi spostamenti da casa, tenendo conto che il luogo di lavoro dista 71 km e richiede un viaggio di un’ora e 16 minuti. 
Dal canto suo, il giudice Franco Guidoni ha dato un colpo al cerchio ed uno alla botte respingendo solo in parte il ricorso dell’iraniano. L’automobilista, pertanto, è stato condannato a pagare la somma di 178,47 euro, corrispondente ad un solo verbale comprensiva dello sconto per il versamento entro cinque giorni dalla notifica. Per le restanti multe, invece, il 61enne dovrà sborsare solo i 289 euro relativi alle spese di notifica. «Essendo le infrazioni avvenute in tempi ravvicinati e nei medesimi contesti», ha sentenziato il giudice, «è applicabile la cosiddetta condotta di durata invocata dal ricorrente». Secondo Guidoni, che ha pure stabilito di compensare fra le parti le spese di giudizio, «la congruità temporale fra le trasgressioni le fa configurare come unica violazione». 

 

Fabio Tomelleri

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