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Pet-therapy alla materna Cinque cani amici dei bimbi

I bambini dell’asilo parrocchiale con uno dei cani portati a scuola
I bambini dell’asilo parrocchiale con uno dei cani portati a scuola
I bambini dell’asilo parrocchiale con uno dei cani portati a scuola
I bambini dell’asilo parrocchiale con uno dei cani portati a scuola

L'incontro tra cani e bambini alla materna «Maria Assunta» di Albaredo aiuta i piccoli a prendere coscienza dei limiti e delle capacità di ciascuno e a rispettare le esigenze degli altri. Si è da poco concluso all'asilo parrocchiale del capoluogo un progetto di Pet therapy che ha stupito gli stessi educatori per il grande impatto avuto, specialmente su bambini iperattivi o con altre difficoltà relazionali. Il percorso educativo-didattico della scuola dell’infanzia si è modificato radicalmente e in modo molto veloce nel corso degli ultimi anni, con cambiamenti che hanno coinvolto più settori, in particolare l’approccio al bambino», spiegano dal direttivo della scuola. Gli alunni sono stati posti al centro del progetto, diventando i protagonisti veri del loro sviluppo affettivo e relazionale e non solo didattico. Il lavoro con i cani, addestrati dell'associazione «Io, Te e la zampa», ha curato in particolare l'aspetto del «prendersi cura dell’altro». L'istruttore cinofilo Nicola Olivieri e gli altri operatori del centro hanno frequentato la materna una volta a settimana per due mesi e mezzo, lavorando con i loro cani nelle classi con bambini dai tre ai sei anni. Hanno partecipato agli incontri 76 alunni. I cani coinvolti sono stati cinque: Tito, un labrador maschio, Noa, un labrador femmina, Nina, una golden retriver, Thea, una meticcia, e Moka, una shihtzu. Mascotte del progetto, i cucciolotti Gabriel, golden retriver di un anno, e la bellissima Zoe, labrador di soli due mesi. Il progetto è stato finanziato dall'azienda Camon. «Abbiamo notato un miglioramento notevole nei tempi di attesa», osserva l’insegnante Elena Maragna, «il fatto che, per rispettare l’udito delicato dei cani, i bimbi abbiano imparato a non fare rumore e non applaudire battendo le mani, ma muovendole sopra la testa. Alcuni hanno superato paure e timidezze». •

P.B.

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