<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
LEGNAGO

Perizia salva 58 vecchi aceri. Evitata la «strage» al parco

Il parco comunale
Il parco comunale
Il parco comunale
Il parco comunale

Contrordine: gli aceri del parco comunale di Legnago non verranno abbattuti, se non in minima parte. Sul tavolo di Roberto Danieli, assessore ai Lavori pubblici, sono arrivati infatti i risultati della perizia che Palazzo de' Stefani ha commissionato a Francesco Segneghi, dottore forestale, per valutare lo stato di salute dei 73 «Acer Negundo» che costeggiano l'anello centrale interno del polmone verde di viale dei Tigli. Tutto ciò in vista dall'avvio dei cantieri del primo stralcio della riqualificazione dell'ex ippodromo, che partiranno nelle prossime settimane a fronte di una spesa di 200mila euro, finanziati con fondi del bilancio comunale.

 

La perizia La versione originaria del progetto, varato dalla Giunta lo scorso 22 febbraio, prevedeva infatti l'abbattimento totale del filare di aceri, giunti ormai al termine del loro ciclo vitale, allo scopo di sostituirli con 80 piante di melo da fiore. Prima di avviare quest'intervento, pensato sia per garantire la sicurezza di chi frequenta il parco che per dare alla stessa area una varietà cromatica tra i vari alberi più gradevole alla vista rispetto all'attuale, l'esecutivo ha voluto vederci chiaro. Questo allo scopo di evitare una «terapia d'urto» troppo drastica che avrebbe di punto in bianco modificato in senso negativo il paesaggio stesso del parco, visto che i suoi tanti frequentatori si sarebbero trovati di fronte, da un giorno all'altro, ad una vasta area dei giardini brulla. La perizia «salva-aceri» ha quindi ribaltato tale prospettiva garantendo la sopravvivenza, nell'arco dei prossimi anni, di ben 58 «Acer negundo» sui 73 inizialmente destinati a diventare legna da ardere. «Da un’attenta verifica del professionista», evidenzia Danieli, «è emerso che solo quattro alberi sono totalmente da estirpare in quanto morti. Altre 11 piante sono risultate molto malandate ma ciò non significa che verranno tutte eliminate».

 

La soluzione «Occorrerà valutare con la ditta incaricata ed i tecnici», aggiunge Danieli, «se sarà sufficiente per questi esemplari una potatura importante, riguardante soprattutto le chiome, in modo da evitare la pericolosa caduta di rami lungo il sottostante percorso ad anello». «Per tutti gli altri aceri», rivela il vicesindaco, «la perizia ha messo in evidenza che, pur essendo giunti a fine vita, non esiste un'esigenza immediata di taglio o abbattimento. Quindi potrebbero rimanere lì per altri cinque, sei o 10 anni, a seconda del grado di deterioramento futuro». Danieli puntualizza: «Dopo anni durante i quali gli interventi al parco sono stati minimi, studieremo un piano per garantire manutenzioni più frequenti in modo da garantire costantemente il decoro, l'integrità e la sicurezza del patrimonio arboreo». Riguardo l'intervento sugli aceri ed il resto della vegetazione, che partirà in autunno, i lavori, per un importo di 44.968 euro, sono stati affidati alla «Caramori srl» di Castelmassa (Rovigo). A breve, invece, partirà il cantiere per la posa, lungo l'anello pedonale interno, di una superficie in calcestre, un materiale che renderà accessibile il parco anche ai disabili o ai genitori con i passeggini. I lavori includeranno l'asfaltatura dei parcheggi che si affacciano su viale dei Tigli. Per questo pacchetto di opere la «Giemme srl» di Arcole riceverà 133.654 euro.

Fabio Tomelleri

Suggerimenti