<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Cerea

Palesella Grande si arrende: «Troppe spese, chiudiamo»

Il simbolo all’ingresso del locale da 450 posti
Il simbolo all’ingresso del locale da 450 posti
Il simbolo all’ingresso del locale da 450 posti
Il simbolo all’ingresso del locale da 450 posti

La Palesella Grande chiude. Lo storico locale dell’omonima frazione di Cerea, è rimasto vittima della profonda crisi economica scatenata della pandemia. Costi di gestione alle stelle, con tasse e bollette energetiche sempre più alte, mancati introiti causati da due anni di emergenza Covid, con chiusure e riaperture a singhiozzo, clientela spaventata che evita i ristoranti ma soprattutto le incertezze sul futuro della ristorazione, hanno convinto la proprietà a mettere fine al sogno, proprio nell’anno in cui l’attività avrebbe celebrato 30 anni.

Gli attuali gestori hanno affidato il loro commiato ad un messaggio sulla pagina Facebook dell’azienda, un annuncio che in poche ore ha ricevuto migliaia di visualizzazioni, centinaia di commenti e condivisioni di clienti addolorati per la chiusura dello storico ristorante-pizzeria, aperto dal friulano Nino Morgante nel 1992. Lui, che da otto anni non fa più parte delle società proprietarie del locale, ma è ancora oggi l’uomo immagine del locale, preferisce, al pari dei gestori del locale, non rilasciare ulteriori dichiarazioni, oltre a quelle scritte sui social. La storia di Morgante, come ristoratore a Palesella, iniziò nel 1978 con l’apertura, insieme al fratello Mario, della pizzeria «Friuli». Nei primi anni ’90 avvenne il trasloco nella grande cascina di campagna che, in anni di lavori e migliorie, è diventata l’attuale «La Palesella Grande». L’attività è stata chiusa poco prima di Capodanno. Sembrava la classica pausa invernale, sebbene anticipata, che il locale si era preso per ricaricarsi e ripartire il 22 di gennaio. Invece, pensieri e riflessioni hanno portato la proprietà a scegliere di non riaprire il locale. La settimana scorsa, i dipendenti, una quindicina quelli fissi che raddoppiavano nei fine settimana, sono stati convocati per chiarire la situazione. «Il nostro è un locale di dimensioni enormi», dice uno degli storici dipendenti, «prima della pandemia potevamo ospitare fino a 450 persone contemporaneamente, poi con le nuove regole si è scesi a 250. Quest’attività deve funzionare a pieno regime», prosegue l’uomo, «altrimenti, con i costi fissi da sostenere come Imu e bollette d’energia elettrica, gas e rifiuti, a cui poi vanno aggiunti gli stipendi e i fornitori, è impossibile reggere a lungo. In questi due anni, tutti assieme, abbiamo provato a tenere duro sperando che le cose cambiassero. Purtroppo non è stato così e cosa ben più grave è che non si riesce ad intravvedere una luce per il futuro».

La stessa cosa viene detta nel messaggio della proprietà su Facebook. «Dopo più di 40 anni di attività, riteniamo non ci siano più le condizioni per poter lavorare col sorriso, servendo amici e clienti che entrano nel nostro locale. Sicuramente una scelta sofferta, ma ponderata, dettata dalle condizioni di incertezza e precarietà di questo periodo». Nello scritto si ricordano gli «anni intensi e ricchi di soddisfazioni, che hanno visto susseguirsi diverse generazioni di persone come clienti e staff a cui va il nostro ringraziamento». La pagina è stata presa letteralmente d’assalto.

 

Il ristorante-pizzeria «La Palesella Grande» nella cascina aperta nella frazione di Cerea DIENNE FOTO
Il ristorante-pizzeria «La Palesella Grande» nella cascina aperta nella frazione di Cerea DIENNE FOTO

 

I commenti contro «la politica che non aiuta le attività economiche» si sprecano. «E non andrà tutto bene», scrive una persona, ricordando le parole di speranza che apparivano allo scoppio della pandemia. C’è anche chi si intristisce ricordando i bei momenti passati nel locale. Ciò che è comune in tutte le testimonianze è l’enorme dispiacere. Il messaggio finale della proprietà pare lasciare però aperto un piccolo spiraglio su quello che sarà: «Ci auguriamo che questa fine sia solo il preludio a un nuovo inizio: guardiamo al futuro con speranza, anche se non sappiamo ancora cosa ci riserverà».•.

Francesco Scuderi

Suggerimenti