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Ottocento vaccinazioni in due ore: la macchina organizzativa funziona

Il punto vaccini allestito al centro contradale «Biffi»
Il punto vaccini allestito al centro contradale «Biffi»
Il punto vaccini allestito al centro contradale «Biffi»
Il punto vaccini allestito al centro contradale «Biffi»

Ottocento vaccinazioni nel giro di appena due ore. Un primato, quello registrato ieri a Bovolone, che non ha precedenti almeno nel territorio compreso nel distretto sanitario numero 3 dell’Ulss 9 Scaligera. A certificarlo è il dirigente del distretto stesso, Ferdinando Vaccari, arrivato ieri mattina al centro contradale «Biffi», in località San Pierino, trasformato in centro unico per le vaccinazioni antinfluenzali su iniziativa congiunta di tutti i medici di base, che hanno trovato piena disponibilità dell’amministrazione comunale. Oltre che il sostegno di quattro associazioni di volontariato - la protezione civile, i volontari dei carabinieri, gli assistenti civici, la Croce rossa - tutte presenti sul posto per gestire i pazienti assieme agli agenti del distretto di polizia locale Media Pianura Veronese. I pazienti attesi al «Biffi», compresi tra la lettera A e la lettera L, erano nella prima giornata circa duemila. Ieri mattina, i primi che si sono messi in fila davanti al cancello che non apriva prima delle nove, sono arrivati alle sette. La coda, al momento dell’apertura del centro, si snodava per decine di metri sul piazzale antistante l’entrata. Tanto da convincere chi è arrivato a quell’ora a ripassare più tardi, magari nel pomeriggio, visto che le vaccinazioni sono proseguite ad orario continuato fino alle 17. Il tempo medio di attesa, compreso qualche minuto di sosta dopo l’iniezione per escludere l’insorgenza di reazioni, una quarantina di minuti. Le parole del dottor Vaccari, pronunciate al cospetto del sindaco Emilietto Mirandola presente sul posto, sono state di encomio. «Ottima organizzazione, qui vengono rispettate tutte le regole del protocollo anti Coivid, viene tutelata la privacy, ogni medico ha un suo box e si rispetta anche la fiducia dei pazienti nel proprio medico curante perché a fare l’iniezione sono gli stessi medici identificabili con colori diversi», ha affermato soddisfatto il dirigente. Dopo la misurazione della temperatura, venivano raccolte alcune informazioni utili per la somministrazione del vaccino, che è stato inoculato in base alle esigenze del paziente in modo da scongiurare eventuali allergie. «Un modello da esportare sicuramente in altri centri», ha concluso Vaccari. «Quando i medici ci hanno chiesto se potevamo trovare un punto unico per le vaccinazioni», interviene il sindaco Mirandola, «abbiamo chiesto la disponibilità alle contrade scegliendo poi la più vicina al centro e quella con più parcheggi». «È nata una grande sinergia tra associazioni che sta funzionando», ha concluso il primo cittadino. Il prossimo appuntamento con le vaccinazioni è fissato per sabato 24 ottobre, per i pazienti con cognome dalla M alla Z, ma l’esperienza di ieri renderà tutto più facile.

RO.MA.

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