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A Veronella

Ore d’ansia per l’undicenne investito in monopattino, non è ancora fuori pericolo

Ha riportato traumi molto gravi
L'incrocio a Veronella dove è avvenuto l'incidente (Diennefoto)
L'incrocio a Veronella dove è avvenuto l'incidente (Diennefoto)
L'incrocio a Veronella dove è avvenuto l'incidente (Diennefoto)
L'incrocio a Veronella dove è avvenuto l'incidente (Diennefoto)

Due genitori stanno vivendo le ore di angoscia più dure della loro esistenza. La mattina successiva all'investimento del ragazzino di 11 anni, quello che è uno dei quartieri centrali di Veronella appare deserto. Nessun bambino in giro, poche persone nel cortile di casa, impegnate per lo più a sistemare il giardino, pochissima voglia di parlare.

Così come i vicini del ragazzo. Sono scossi, increduli, l'hanno visto partire poco prima delle 19 di venerdì alla guida del suo monopattino elettrico, felice di andare a giocare nell'area verde dietro la sala civica, e una manciata di minuti dopo hanno sentito le urla di disperazione della madre che accorreva sul luogo dell'incidente.

I compagni di scuola continuano a scriversi messaggi sul gruppo WhatsApp, vogliono sapere come sta il loro amico, si augurano che esca al più presto dal tunnel dove è entrato venerdì sera. Vogliono abbracciarlo e tornare a ridere e a scherzare insieme, non accettano che sia costretto su un letto d'ospedale, al Polo Confortini di Borgo Trento in Terapia intensiva, sedato, monitorato dalle apparecchiature e dal personale medico.

Il ragazzino ha riportato traumi gravi. Ha una seria lesione al viso, ha preso un colpo alla testa nella caduta e ha un trauma toracico. Le sue condizioni sono stabili, ma non può ancora considerarsi fuori pericolo. Solo alla fine di questa giornata si potrà avere qualche indicazione più precisa.

Doveva essere una serata spensierata quella di venerdì. La settimana scolastica era finita e il tempo era bellissimo. Nella mente dell'undicenne solo il divertimento e il desiderio di condividere con gli amici un'ultima mezz'ora in allegria prima di cena. Il gruppo è partito in direzione di via San Francesco, risalendo via Borgo. Erano italiani e marocchini, perché via Borgo è una via storica di Veronella che si è trasformata in un quartiere multietnico. Tutti i ragazzi erano in sella alle biciclette, fatta eccezione per il ragazzino che guidava un monopattino elettrico.

Purtroppo, qualcosa all'incrocio con via Alberazzi è andato storto. Il gruppetto di amici stava per attraversare l'incrocio. Nel frattempo, dal lato sinistro, si avvicinava il furgoncino condotto da M. M., 32 anni, che abita a poche centinaia di metri dal luogo dell'incidente. Lavora per un vivaio e aveva chiesto al suo titolare di prestargli il veicolo a fine turno per trasportare del materiale che stava liberando da casa. «Mi ha raccontato di aver rallentato quando ha visto i ragazzi», riferisce il titolare della ditta per cui lavora. «Ha notato che anche l'undicenne stava frenando, tuttavia non sarebbe riuscito a governare il mezzo che, sempre da quello che mi ha riferito, si è impennato ed è andato a sbattere contro il furgone, facendo perdere l'equilibrio al ragazzo. Poi non ha visto più nulla. È padre di tre bambini, l'hanno dovuto trasportare in ospedale per accertamenti. È ancora scioccato e non verrà a lavorare nei prossimi giorni».

Se M. M. ha visto passargli davanti tutta la vita, non si può neppure riuscire ad immaginare quali siano stati i sentimenti vissuti dal padre e dalla madre del piccolo, loro unico figlio. Venerdì sera sono stati avvertiti dagli amici del figlio: «Correte, correte, c'è stato un brutto incidente!». Hanno raggiunto l'incrocio con il cuore in gola, senza sapere che cosa si sarebbero trovati davanti agli occhi. Il ragazzino era a terra, privo di sensi. Sul viso una profonda ferita.

È arrivata l'ambulanza della Croce Europa di Cologna e i soccorritori hanno avuto difficoltà ad assistere il ragazzo ferito a causa della gente che si assiepava, sempre più numerosa, nei pressi dell'incrocio. La folla è aumentata quando è sceso l'elicottero di Verona Emergenza. Per tenere lontani i curiosi e permettere i soccorsi, l'Arma ha inviato sul posto ben quattro pattuglie: due dalla stazione di Cologna e due auto del Radiomobile di Legnago.

Il sindaco Loris Rossi ha cercato, come poteva, di portare un po' di conforto ai due genitori sconvolti. Gli uomini del luogotenente Roberto Zanoli hanno compiuto i rilievi e stanno ricostruendo la dinamica dell'incidente. Bisognerà chiarire anche come mai un ragazzo sotto i 14 anni era alla guida di un monopattino elettrico: la legge, infatti, non lo prevede

Paola Bosaro

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