<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Ordigno bellico fatto brillare nei campi

Artificieri della Briscese controllano un ordigno bellico ritrovato
Artificieri della Briscese controllano un ordigno bellico ritrovato
Artificieri della Briscese controllano un ordigno bellico ritrovato
Artificieri della Briscese controllano un ordigno bellico ritrovato

Un ordigno bellico, risalente all’ultima guerra mondiale, è stato fatto brillare dai militari dell’esercito italiano venerdì a Vallese di Oppeano. Un reparto dell’ottavo Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti della Folgore, di stanza alla Briscese di Legnago, si è preso in carico l’operazione, condotta in aperta campagna, dove non ci sono abitazioni o capannoni vicini. Per questo non è stato necessario allontanare e far sgomberare nessuno, ma via Rodolfo Spineta è stata comunque chiusa al traffico temporaneamente, finché l’ordigno è stato fatto brillare. Il proiettile d’artiglieria era stato trovato una settimana prima, durante la raccolta delle cipolline in un campo seminativo di Vallese. Si tratta di un ordigno di fabbricazione tedesca da artiglieria, di 8,8 centimetri di lunghezza, ancora con la carica attiva, quindi mai esploso in quasi 80 anni. Non si trovava ad un grande profondità, anzi è stato scoperto in superficie. Probabilmente con il lavoro negli anni di vomeri per arare la terra, è riaffiorato, rispettando il detto: quello che la terra toglie, la terra restituisce. Nel corso dell’operazione per fare esplodere in sicurezza il proiettile - forse di un mortaio che può essere stato fabbricato in Germania tra il 1940 e il 1945 - sono intervenuti ad assistere anche i carabinieri della stazione di Oppeano, i militari del Norm di Legnago, la Croce Rossa con una ambulanza, pronti ad intervenire per soccorrere i militari, in caso di incidente. Le cose invece sono filate via lisce e in breve tempo l’ordigno è stato disinnescato. Si sa che un contingente dei nazisti era di stanza in Corte Rossa, a Vallese, durante l’occupazione nazifascista del Veneto, dunque non molto lontano dal luogo del ritrovamento. La piccola bomba potrebbe essere stata persa durante la fuga dei tedeschi in ritirata, oppure sparata e rimasta inesplosa.•.

Zeno Martini

Suggerimenti