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Legnago

Operaia azzannata dai cani. La sua titolare si difende: «È entrata in uno spazio privato»

La versione dell'imprenditrice denunciata dalla 34enne
Un pastore tedesco ammalato di rabbia
Un pastore tedesco ammalato di rabbia
Un pastore tedesco ammalato di rabbia
Un pastore tedesco ammalato di rabbia

«Sono profondamente dispiaciuta per quello che è successo alla mia dipendente e mi auguro che si riprenda in fretta. Ma quello che considero un incidente più che un infortunio sul lavoro poteva essere evitato. La ragazza è infatti uscita dalla sede dell’azienda, confinante con la mia abitazione, ha aperto una porta comunicante ed è entrata nel cortile privato dove si trovano da sempre i miei cani».

A.F., titolare della ditta di pulizie di San Pietro di Legnago dove lo scorso 11 luglio era stata azzannata un’addetta di 34 anni - la giovane aveva rimediato ferite suturate con 25 punti - dà la sua versione sull’episodio dopo essere stata denunciata per lesioni personali colpose dall’operaia. L’imprenditrice, assistita dall’avvocato Gianluca Meneghello di Legnago, ci tiene a puntualizzare, dopo essere stata attaccata pesantemente sui social, che «il pastore tedesco e il pastore belga non scorrazzano liberamente in un’area aziendale ma sono custoditi in una pertinenza della mia proprietà separata dalla ditta».

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«Mai e poi mai», assicura la titolare dell’impresa di via Malon, «metterei a repentaglio la sicurezza e l’incolumità delle mie 17 dipendenti. Sono 40 anni che possiedo cani, io e mio marito li accudiamo con tutte le attenzioni del caso e prima d’ora non mi era mai capitato nulla di simile. Sono buoni e non riesco proprio a capacitarmi cosa sia avvenuto quel giorno».

Dopo l’aggressione, costata alla 34enne un lungo ricovero e un intervento chirurgico, c’è stato un sopralluogo di un veterinario dell’Ulss 9. «Non è stato adottato alcun provvedimento nei confronti dei due animali, la cui pericolosità», riferisce A.F., «è risultata la più bassa in base alla scala di riferimento. Sono cani da guardia e hanno reagito».

La palla passa ora alla giustizia che dovrà ricostruire come sono andati realmente i fatti ai fini di accertare eventuali responsabilità e un risarcimento danni a favore dell’operaia, che si è rivolta, tramite il consulente legale Alessio Rossato, allo «Studio3A-Valore spa» per farsi tutelare. •. Ste.Ni.

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