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Omotransfobia, scontro in Consiglio

Una manifestazione a sostegno di  gay e transessuali: il tema divide la politica
Una manifestazione a sostegno di gay e transessuali: il tema divide la politica
Una manifestazione a sostegno di  gay e transessuali: il tema divide la politica
Una manifestazione a sostegno di gay e transessuali: il tema divide la politica

Passa l’ordine del giorno a sostegno della Conferenza episcopale italiana (Cei) contro la legge sull’omotransfobia. E in Consiglio scoppia la bufera. La discussione sul documento di appoggio all’assemblea permanente dei vescovi italiani, presentato nell’ultima seduta dal leghista Fabio Crivellente, si è trasformata in uno scontro al calor bianco tra maggioranza ed opposizione. Nel mirino del centrodestra cittadino vi è il progetto di legge Zan – Scalfarotto che ha iniziato il suo iter parlamentare ed è volto a contrastare i crimini di odio nei confronti di gay e transessuali, ma anche contro le donne. Tale argomento, come era prevedibile, ha acceso il dibattito nella stessa aula dove lo scorso maggio era stato trattato il tema dei gay e dei loro diritti. In quell’occasione nel mirino dell’opposizione era finito un post omofobo pubblicato su Facebook dal consigliere della «Lista Lorenzetti sindaco» Simone Tebon, del quale erano state chieste invano le dimissioni da parte dell’opposizione. Tebon si era riferito a un ex amministratore della casa di riposo definendolo «diversamente etero». Il richiamo all’orientamento sessuale era stato giudicato discriminante e offensivo e da ciò era scaturito un aspro dibattito pubblico. Il provvedimento preso durante il Consiglio comunale di questo mercoledì, approvato dalla sola coalizione che supporta il sindaco Graziano Lorenzetti, impegna assemblea e Giunta «a manifestare al Parlamento il proprio dissenso per una legge suscettibile di violare la libertà di pensiero, parola, opinione, associazione, stampa, educazione, insegnamento e religione». Il centrodestra ha ripreso le considerazioni della Cei che lo scorso giugno ha lanciato l’allarme per una possibile «deriva liberticida» (queste le parole usate) introdotta dalla norma avente tra i propri promotori il deputato e attivista padovano del Pd Alessandro Zan. «Non avrei mai pensato», ha evidenziato Crivellente, «di dover manifestare il mio dissenso per una legge che è suscettibile di violare varie libertà, a cominciare da quella di pensiero. Da cattolico e da cittadino di una nazione che da sempre è baluardo della difesa dei diritti civili e della famiglia, mi sendo offeso». «Più che di una legge», ha aggiunto il sindaco Lorenzetti, «si tratta di un progetto strategico volto a generare confusione nel nostro Paese già prostrato dalla crisi». I cinque consiglieri di opposizione di «Legnago futura» e «Per una città in comune» hanno invece bocciato l’ordine del giorno. «La proposta di legge», ha sottolineato Silvia Baraldi di Legnago futura, «tutela gli esseri umani, estendendo i reati d’odio a temi come l’orientamento sessuale e l’identità di genere». «Con il proprio provvedimento, invece, la maggioranza divide i residenti in cittadini di serie A e di serie B, senza considerare l’articolata società odierna». Baraldi ha proseguito: «Il Comune dovrebbe approvare azioni di supporto, come l’apertura di centri di ascolto per persone discriminate per questi aspetti». Renato Defendini di Per una città in comune ha annotato: «Si tratta di un ordine del giorno che contiene parecchie inesattezze ed incongruenze, andava ritirato». Ma la maggioranza ha tirato dritto, approvando il documento. •

Fabio Tomelleri

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