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Viveva con l'anziana madre

Omicidio di Bovolone, fermato il figlio della vittima. Il tribunale lo aveva allontanato da moglie e figlie perché violento

Un carabiniere della Scientifica sul posto per i rilievi nella casa di via Grandi
Un carabiniere della Scientifica sul posto per i rilievi nella casa di via Grandi
BOVOLONE DELITTO (DIENNEFOTO)

Sono almeno tre i vicini che hanno visto, ieri mattina, attorno alle 8, Paolo Bissoli in strada a fumare davanti alla casa di famiglia, in via Grandi 17 a Bovolone, dove ha detto di aver trovato la madre morta: Maria Spadini, 70 anni,  uccisa a coltellate.  L'uomo è stato fermato come indiziato di delitto.

 

C’era chi usciva per portare i bambini ai centri estivi, chi andava via per lavoro o per piccole incombenze. Una presenza insolita, quella di quel cinquantenne, in strada, malfermo sulla gambe, che si aiutava a camminare con delle stampelle, ma alla quale in quei momenti nessuno ha dato alcun peso.

 

I vicini capiranno solo più tardi che Bissoli stava in realtà aspettando i carabinieri che lui stesso aveva chiamato raccontando che sua madre anziana era stata accoltellata nella propria abitazione. Non uno degli interpellati, in ogni caso, a parte Bissoli, ha visto nessuno in via Grandi ieri mattina. Sul posto sono arrivati invece i carabinieri e una prima ambulanza: sono stati proprio i primi soccorritori a chiedere l’intervento dell’elisoccorso di Verona Emergenza che è arrivato subito dopo le 8 nell’inutile tentativo di salvare l’anziana donna.

 

È stato l’arrivo dell’elicottero che volteggiava su via Grandi a bassissima quota, rovesciando con il vortice d’aria vasi e fioriere, a far comprendere ai residenti che qualcosa di grave era accaduto proprio vicino a casa loro: nessuno infatti ha sentite rumori o urla provenire dalla casa. Il fatto che ci fossero i carabinieri che entravano e uscivano dall’appartamento di via Grandi 17 ha confermato che non si doveva trattare di un malore o di un infortunio.

 

Quando i medici di Verona Emergenza sono arrivati sul posto non c’era però più niente da fare per la signora Maria Celina Spadini, 80 anni compiuti lo scorso 10 marzo. In casa, con i carabinieri, c’era il figlio cinquantunenne, Paolo Bissoli, apparentemente calmo, indossava una polo verde e sembrava non manifestare emozioni.

 

La signora Maria era conosciuta da tutti in zona. Era rimasta vedova da qualche anno e, ultimamente, aveva manifestato qualche problema di salute, dei forti dolori alla schiena la tormentavano negli ultimi tempi e si era quasi piegata in due. Era tuttavia autosufficiente: da sola andava al vicino supermercato dove le cassiere la conoscevano bene.

 

Pochi sapevano che con lei in casa c’era, domiciliato da un anno a Bovolone, l’unico figlio Paolo, nato nel 1969, avuto dal marito Giorgio Bissoli, deceduto da qualche anno. Il figlio viveva con la sua famiglia a Zevio, ma recentemente si era separato dalla moglie, con uno strascico di denunce per minacce e violenze nei confronti della consorte e delle due figlie per le quali era stato raggiunto anche dalla ingiunzione del Tribunale di non avvicinarsi ai congiunti.

 

Purtroppo Bissoli quando beveva, e pare che si ubriacasse spesso, diventava aggressivo e violento nell’ambiente domestico. Era tornato a casa dell’anziana madre, ma la convivenza non era stata facile.

 

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Roberto Massagrande

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