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Nello scontro si è spento il sorriso di Sara

Sara Pavan, la cinquantenne morta nell’incidenteLa Fiat Croma sulla quale viaggiava Sara Pavan
Sara Pavan, la cinquantenne morta nell’incidenteLa Fiat Croma sulla quale viaggiava Sara Pavan
Sara Pavan, la cinquantenne morta nell’incidenteLa Fiat Croma sulla quale viaggiava Sara Pavan
Sara Pavan, la cinquantenne morta nell’incidenteLa Fiat Croma sulla quale viaggiava Sara Pavan

Sconvolti e increduli. Così si sono svegliati ieri i colognesi, quando la notizia della tragica morte di Sara Pavan, in uno spaventoso incidente al casello autostradale di Montebello, nel Vicentino, ha iniziato a fare il giro delle chat, dei gruppi Whatsapp e dei bar del paese. La cinquantenne figlia di Giorgio Pavan, ex direttore di banca a Cologna, era conosciuta e amata da molte persone. Per il suo carattere, la disponibilità, la gentilezza e l'allegria che la contraddistinguevano, pur non essendo stata fortunata nella vita. Sara, infatti, aveva perso la madre Angela per una grave malattia a soli 17 anni e la sua esistenza era improvvisamente cambiata. «Avrebbe voluto frequentare la scuola per infermieri professionali, ma si fermò», racconta la sua compagna di liceo Lisa Sacchetto. «Nonostante questo, continuava ad essere una persona simpaticissima, sempre aperta all’ironia e agli scherzi». Sara Pavan ha sposato Igino Censi e ha avuto due figlie. Alla primogenita, che oggi ha 19 anni e frequenta il liceo artistico «Minghetti» di Legnago, aveva dato il nome della madre, Angela. «Alla sua nascita aveva scritto una poesia», rivela la docente dell’Istituto comprensivo di Cologna Luciana Aste, «poi non ha più smesso. Alcuni suoi componimenti hanno pure vinto dei concorsi letterari». La secondogenita è Gioia, frequenta l’indirizzo di Scienze umane al «Roveggio» di Cologna e ha 16 anni. Pavan si è separata da tempo dal marito e i due sono rimasti in buoni rapporti. Ha lavorato per un periodo come addetta alle pulizie di un asilo di San Bonifacio per la cooperativa Promozione Lavoro. L’anno scorso si è licenziata e ha iniziato a svolgere servizi per i doposcuola di Pressana e Veronella. Sabato sera la donna era in auto con un conoscente, M. M., 53 anni, residente nel Trevigiano. Alle 21, sotto al cavalcavia del casello di Montebello, la Fiat Croma su cui viaggiava si stava immettendo sulla provinciale Almisanese quando è stata travolta da un’Audi A3, che sopraggiungeva da Gambellara. Tutti i passeggeri e i conducenti delle due auto sono rimasti feriti mentre per Sara Pavan, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. È morta sul colpo. «Sono molto triste, non ho parole per esprimere il mio dolore», commenta il sindaco Manuel Scalzotto. «Conoscevo Sara fin dalle medie, mi salutava con cortesia e giovialità quando mi vedeva, era una persona che infondeva serenità e positività». Anche l’assessore Laura Valbusa conosceva bene la cinquantenne: «Abbiamo frequentato le scuole assieme», ricorda, «spesso la incontravo durante le sue passeggiate per le vie di Cologna. Era piacevole fare due chiacchiere con lei. Sono molto vicina alla famiglia in questo terribile momento». Pavan aveva molte amiche in paese. La ricordano con affetto Paola Pravato e Sandra Dal Lago: «Era sempre sorridente, per molto tempo è stata impegnata nei gruppi famiglie della materna e delle elementari». Il suo spirito scherzoso e intraprendente la portava ad impegnarsi in prima persona nelle recite di Natale e di fine anno alla materna Carlo Steeb e alle elementari, durante gli anni di frequenza delle due figlie. «È stato in quel periodo che molti genitori l’hanno conosciuta e hanno avuto modo di apprezzarne il carattere e la personalità», ricorda Dal Lago. L’ambito scolastico-teatrale era diventato il suo mondo, tanto che da tempo collaborava con la professoressa Aste durante gli spettacoli della compagnia delle scuole medie, i Likely Famous. «Mi affiancava nella preparazione dei ragazzi, li aiutava a ripetere tra una scena e l’altra e, piazzata tra le quinte, era pronta a suggerire la battuta a chi si inceppava. Sempre entusiasta ed incoraggiante, ironica, allegra», la ricorda Aste. Anche Pia Rebusti, maestra con cui collaborava nel doposcuola a Veronella, è sconvolta. «Senza di lei, nulla sarà più come prima. I bambini soffriranno tantissimo», si rammarica. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paola Bosaro

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