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A Veronella. Indagini in corso

Nella sua villetta nasconde 300 chili di pesce avariato, un 31enne finisce in carcere

I carabinieri di Ronco all'Adige
I carabinieri di Ronco all'Adige
I carabinieri di Ronco all'Adige
I carabinieri di Ronco all'Adige

Aveva stipato in quattro enormi surgelatori, distribuiti nella villetta in cui abita alla periferia di Veronella, circa 300 chili di pesce di mare. Branzini, orate, capesante, calamari, gamberi ma anche preparati per paste e risotti, in grado di sfamare centinaia di persone. E sui quali sono in corso verifiche per appurare a chi fossero destinati.

Peccato, però, che la maxi scorta sequestrata mercoledì mattina dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità (Nas) di Padova, con i colleghi della stazione di Ronco all’Adige , a L.G. - un 31enne originario della provincia di Campobasso attualmente agli arresti domiciliari nel piccolo centro dell’Adige Guà - fosse costituita perlopiù da prodotti scaduti e in parte avariati. Per il giovane, accusato anche della cessione di sostanze stupefacenti a tossicodipendenti della zona, si sono aperte così le porte del carcere. Il magistrato di sorveglianza del tribunale di Verona, alla luce degli elementi raccolti dagli investigatori, ha sospeso infatti la misura cautelare alternativa di cui il 31enne beneficiava dallo scorso febbraio - doveva infatti scontare una condanna a 12 mesi per resistenza a pubblico ufficiale in concorso commessa nel 2013 in una località marina del Molise - e ha disposto il suo trasferimento nella casa circondariale di Montorio a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’indagine - su cui oggi verranno resi maggiori particolari - è partita un mese fa quando, in occasione degli abituali controlli, erano stati notati movimenti sospetti attorno all’abitazione di L.G., che usufruiva del permesso di lavorare in veste di magazziniere in un’azienda agroalimentare specializzata proprio nel commercio ittico ed estranea alal vicenda. Sono scattati così appostamenti ed altri servizi mirati nel corso dei quali gli inquirenti hanno notato un continuo viavai nella villetta e raccolto una serie di testimonianze sull’attività illecita svolta dal 31enne.

Malgrado si trovasse già ai domiciliari in base all’ordinanza restrittiva emessa nei suoi confronti sette mesi fa dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura di Larino (Campobasso). Il blitz a casa del giovane, che durante la perquisizione non è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti, è scattato a Veronella nella tarda mattinata di mercoledì. Suscitando subito l’attenzione e la curiosità di diversi residenti e passanti di fronte all’intervento massiccio delle forze dell’ordine nel piccolo centro di poco più di cinquemila abitanti. Ma la sorpresa più grande l’hanno avuta sicuramente i militari dei Nas, che si sono trovati di fronte ad un’enorme pescheria illegale, con una varietà in grado di soddisfare ogni esigenza. In attesa di concludere gli accertamenti sulla merce sequestrata, resta da chiarire se il magazziniere, come sospettano gli inquirenti, si sia impossessato dei 300 chili di pesce di scarto illegalmente durante l’attività lavorativa. E, soprattutto, quali fossero i «clienti» a cui smerciava, sempre illecitamente, le ingenti scorte, destinate al macero e poi surgelate, senza alcuna autorizzazione e in barba a qualsiasi norma igienico-sanitaria. 

Stefano Nicoli

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