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Museo della musica Alto rischio di chiusura

Alcuni oggetti originali all’interno del Museo della musica a Villafontana
Alcuni oggetti originali all’interno del Museo della musica a Villafontana
Alcuni oggetti originali all’interno del Museo della musica a Villafontana
Alcuni oggetti originali all’interno del Museo della musica a Villafontana

Il «Museo della musica 1960-1970 e Accademia della musica», inaugurato nel 2017 nel complesso edilizio «Il Cancello» a Villafontana, perde il sostegno dell’amministrazione comunale di Bovolone e rischia la chiusura se non troverà fondi per andare avanti. La nuova giunta del sindaco Orfeo Pozzani ha già deliberato il recesso unilaterale dai contratti che ne hanno permesso l’apertura, una convenzione con la proprietà, accompagnata dalla locazione e un comodato d’uso per il custode giardiniere. Il preavviso è stato notificato agli interessati e tra sei mesi i contratti saranno definitivamente scaduti. Il Museo ha avuto, fin dalla costituzione, l’appoggio del sindaco Emilietto Mirandola e tra i principali promotori dell’iniziativa c’era il consigliere comunale Roberto Vivan. Nel Museo si trovavano oggetti da collezione, come strumenti, dischi, foto d’epoca, poster, manifesti, vestiti ecc. appartenuti ai protagonisti di gloriose stagioni musicali. C’era anche una sala jukebox, con dischi originali in vinile e un video proiettore per i filmati d’epoca. I reperti erano in gran parte stati scovati e messi a disposizione da Alfio Cantarella, il batterista dell’Equipe 84, amico di vecchia data del bovolonese Claudio Bertolini della band «Ricki e le Perle». Il secondo piano era stato destinato a un’Accademia della musica, uno spazio a disposizione dei giovani musicisti per le prove delle loro band. Prima dei lockdown, nel giardino della Villa, in estate, vennero anche organizzate alcune rassegne musicali: l’ultima nell’estate del 2019 quando si tenne una serata dedicata al Verona Rock Contest e l’altra al Verona Beat Contest. Sulla delibera di recesso, viene semplicemente riportato che il Comune di Bovolone non intende rinnovare i contratti. Nelle linee guida del mandato presentate in Consiglio comunale dalla maggioranza non si è fatta menzione del museo, che era compreso nel depliant diffuso in campagna elettorale, dove si parlava di una riqualificazione, come ha fatto notare dai banchi dell’opposizione Silvia Fiorini, rivolgendosi all’assessore alla Cultura Emanuele De Santis: «Abbiamo disdetto per gli oneri eccessivi dopo una verifica», ha risposto De Santis, «come avevamo annunciato in campagna elettorale. Siamo pronti ad esaminare altre proposte di un museo in grado di rilanciare e riqualificare il progetto musicale», ha concluso. L’ex consigliere Roberto Vivan, ideatore del museo, ha intenzione di andare avanti: «La nuova maggioranza non ha tenuto conto dell’aspetto sociale dell’iniziativa che è rilevante: al Museo vengono dati spazi a giovani musicisti. A quanto mi risulta, anche la motivazione di costi eccessivi non è fondata. Il Comune pagava le utenze, siamo sotto i 4 mila euro, e doveva rinunciare all’Imu sull’immobile. Mi ero offerto di versare l’imposta ma non è stato sufficiente. Andrò avanti. Nei prossimi mesi si terranno tre incontri con musicisti e voglio coinvolgere i comuni limitrofi per trovare i fondi necessari per tenere aperto. Si tratta di importi dell’ordine di qualche migliaio di euro, ce la possiamo fare». •.

Roberto Massagrande

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