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CASALEONE. Due mesi di interventi chirurgici e di ospedali, pareva essersi ripreso un poco ed invece all’improvviso si è aggravato ed è spirato

Morto l’anziano investito dal pirata

Fausto Quartiroli, l’anziano è morto per le ferite da investimentoIl luogo, a Casaleone, dove  fu investito Fausto Quartaroli, fermo in bici a lato della strada
Fausto Quartiroli, l’anziano è morto per le ferite da investimentoIl luogo, a Casaleone, dove fu investito Fausto Quartaroli, fermo in bici a lato della strada
Fausto Quartiroli, l’anziano è morto per le ferite da investimentoIl luogo, a Casaleone, dove  fu investito Fausto Quartaroli, fermo in bici a lato della strada
Fausto Quartiroli, l’anziano è morto per le ferite da investimentoIl luogo, a Casaleone, dove fu investito Fausto Quartaroli, fermo in bici a lato della strada

Fausto Quartaroli non ce l’ha fatta. Il pensionato di 78 anni, travolto due mesi fa da un’auto mentre si trovava fermo con la sua bici sul marciapiede di piazza della Vittoria, in pieno centro a Casaleone, è deceduto domenica scorsa, 13 ottobre, in un letto dell’ospedale «Sacro Cuore Don Calabria» di Negrar. I funerali si terranno oggi, alle 15.30, nella chiesa di San Biagio, a poche decine di metri dal luogo del tragico incidente. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri della compagnia di Legnago per risalire all’identità del pirata che si trovava al volante dell’auto che ha travolto Quartaroli. «Non mi aspettavo che Fausto non ce la facesse, ultimamente aveva avuto grossi miglioramenti», dice sconsolata la moglie Luigia parlando del marito. Dopo l’incidente l’uomo era stato subito ricoverato al Polo Confortini di Verona con prognosi riservata. Poi visti i miglioramenti, tre settimane fa era stato spostato al «Mater Salutis» di Legnago e infine all’ospedale di Negrar dove è purtroppo spirato. «Dell’incidente non ricordava nulla», dice la moglie, «faceva fatica a riconoscere anche noi. Però stava meglio. Venerdì scorso l’avevo trovato seduto su una poltrona, ma poi sabato gli è salita la febbre. Era ancora molto debole per le conseguenze degli interventi avuti dopo l’incidente e domenica ci ha lasciati». La moglie ricorda quindi il marito. «Fausto era una brava persona. In passato aveva lavorato prima come muratore e poi agricoltore fino alla pensione. Quella sera era andato al bar per ritrovare i suoi amici, come tante altre volte», racconta la signora Luigia, «quando ho visto che tardava a rientrare mi sono preoccupata». Un presagio che purtroppo si è rivelato corretto. «Verso le 23.30», confida la moglie, «è arrivato don Andrea Anselmi, il parroco di Casaleone, insieme ai carabinieri, per dirmi dell’incidente». Ora che il marito non c’è più la signora Luigia chiede giustizia. «Chi ha ucciso mio marito deve pagare», afferma convinta. Le forze dell’ordine in questi mesi hanno raccolto diverse testimonianze sull’incidente. Dalla ricostruzione fatta è emerso che l’automobilista che ha investito Quartaroli, uscendo dalla rotonda che immette in piazza della Vittoria a Casaleone, non è riuscito a mantenere la destra ed è finito con l’invadere la corsia opposta prima e poi anche il marciapiede, falciando il 78enne. L’auto dopo aver sbandato e travolto l’anziano, ha proseguito la sua folle corsa ad alta velocità in direzione Sustinenza, senza fermarsi. Chi ha assistito all’incidente ricorda di aver udito il suono di una frenata e poi un impatto fortissimo. C’è chi pensava che si fossero scontrate due auto, nessuno immaginava si trattasse di un pirata della strada. Negli ultimi due mesi l’amministrazione comunale è stata vicina alla moglie Luigia e i figli Cinzia e Michele. «Siamo stati a casa loro più volte», dice il sindaco Andrea Gennari, «esprimiamo le nostre condoglianze alla famiglia per quanto accaduto, un fatto tragico e assurdo per cui non esistono parole». Purtroppo, nel luogo dell’incidente non sono presenti telecamere. «A Casaleone», aggiunge il primo cittadino, «non ci sono le telecamere. Abbiamo partecipato ad un progetto per la videosorveglianza un anno fa: siamo in graduatoria e attendiamo il finanziamento». Sembra uno scherzo del destino ma una delle telecamere previste nel piano sarebbe stata posizionata proprio nella rotonda che da via Martiri della Libertà porta in piazza della Vittoria. Un elemento che sicuramente avrebbe aiutato ad incastrare il pirata. •

Francesco Scuderi

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