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I vigili l'hanno «adottata»

Mistero a Cerea: statua della Madonna trovata abbandonata in una cabina elettrica

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La statua della Madonna ritrovata dalla polizia locale di Cerea
La statua della Madonna ritrovata dalla polizia locale di Cerea
La statua della Madonna ritrovata dalla polizia locale di Cerea
La statua della Madonna ritrovata dalla polizia locale di Cerea

È mistero attorno alla statua della Madonna abbandonata in una cabina elettrica e ritrovata dagli agenti della polizia locale di Cerea, i quali, non essendo stata finora reclamata da nessuno, hanno deciso intanto di «adottarla». Furto sacrilego, scherzo di cattivo gusto o semplicemente la decisione di qualcuno di liberarsene? Una risposta al momento non c’è, ma quel che conta è che la statua ha trovato un nuovo posto dove essere collocata.

L’effigie mariana era stata rinvenuta all’interno di una cabina dell’Enel della zona artigianale «Calcara» durante uno degli abitali pattugliamenti degli uomini del comandante Giorgio Bissoli. Una scoperta curiosa avvolta ancora da molti punti interrogativi. E così mercoledì, giorno della Festa dell’Immacolata, al comando di via Cesare Battisti, si è tenuta una cerimonia davvero particolare. Il sindaco Marco Franzoni, infatti, ha partecipato assieme al comandante Bissoli, all’assessore ai Lavori pubblici Bruno Fanton, a don Nicola, don Orazio e don Michel, alla benedizione della statua che ora veglierà sulla polizia locale ceretana.

 

Tutto era iniziato quando gli agenti, di passaggio in via del Commercio, avevano notato qualcosa di strano in un armadietto dell’Enel. All’interno, infatti, era stata abbandonata una Madonnina, alta circa 70 centimetri, dipinta d’azzurro e rosa con tonalità sgargianti. Dopo averla portata al Comando, i vigili avevano contattato la stazione locale dei carabinieri, riscontrando che non erano state presentate denunce di furto. «L’idea che ci siamo fatti», spiega Bissoli, «è che qualcuno l’abbia divelta dal basamento dove era posizionata, probabilmente un capitello, per poi abbandonarla o che i proprietari abbiano voluto più semplicemente liberarsene». «Sul bordo della statua», prosegue Bissoli, «è presente infatti del silicone, ciò significa che era ancorata ad una base».

 

«Abbiamo atteso qualche settimana dal ritrovamento», aggiunge Bissoli, «per vedere se qualcuno si faceva avanti, ma nessuno ha rivendicato la proprietà della statua, così abbiamo deciso di ospitarla nella nostra sede. Mi auguro che possa guidarci e sostenerci nell’attività quotidiana». La provenienza della statuina resta quindi ignota. A Cerea la sparizione di simboli sacri non è comunque una novità. Diversi anni fa, a Palesella, era stata rubata la statua di Sant’Antonio da un capitello. L’opera non fu più ritrovata e al suo posto venne dipinto un Sant’Antonio nella nicchia.

 

Su quest’ultimo ritrovamento esprime perplessità il sindaco Franzoni: «È sconcertante che qualcuno abbia potuto pensare di trafugare la Madonnina e poi di disfarsene. Credo, però, che sia un segno della Provvidenza il fatto che sia stata rinvenuta dalla polizia locale, che con le altre forze dell’ordine ogni giorno svolge un lavoro prezioso per tutelare la nostra sicurezza». «Gli agenti hanno deciso di adottare la Madonnina, anche se a me piace pensare che sia stata lei ad adottare i vigili per proteggere tutti i ceretani», conclude.

Francesco Scuderi

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