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Maxi sequestro di eroina, tre arresti

La Guardia di Finanza con la droga e il materiale sequestrati a Cerea
La Guardia di Finanza con la droga e il materiale sequestrati a Cerea
La Guardia di Finanza con la droga e il materiale sequestrati a Cerea
La Guardia di Finanza con la droga e il materiale sequestrati a Cerea

Un altro maxi sequestro di eroina nella Bassa. Ed altri tre spacciatori, due albanesi e un tunisino, arrestati con l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti, nell’ambito di un’operazione condotta alla periferia di Cerea dalla Sezione mobile del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Verona. Un’indagine al termine della quale sono stati sottratti al mercato 2,5 chili del più potente degli oppiacei. Sostanza che, dopo aver mietuto negli anni Ottanta decine di vittime per overdose o malattie legate allo scambio di siringhe infette, è tornata prepotentemente in voga specie tra i giovanissimi. Con l’unica differenza che i tossicodipendenti, anzichè iniettarsela in vena, preferiscono ora bruciarla e inalarne i fumi, secondo la variante cinese chiamata «Chasing the dragon». Il controllo anti-droga, che ha portato in carcere i tre stranieri, è scattato lo scorso 3 luglio. Facendo ripiombare la cittadina del mobile nell’incubo già vissuto nel gennaio del 2014 quando i carabinieri recuperarono 40 chili, sempre di eroina, in un anonimo appartamento del centro trasformato in una sorta di laboratorio-magazzino imbottito di droga da fornire a grossisti e spacciatori del nord Italia. Un autentico bazar che, seppur in dimensioni ridotte, si e presentato anche agli occhi dei finanzieri nella corte in cui risiedono i due albanesi, S.G. e O.K.. Nascosti tra il garage e i loro alloggi sono stati infatti rinvenuti, oltre all’eroina, tre chili di sostanza da taglio, due presse idrauliche ed altre attrezzature utilizzate per confezionare lo stupefacente. I militari sono approdati nel complesso residenziale di via Barbugine dopo aver intimato l’alt al tunisino, tenuto d’occhio durante la giornata. Al momento del controllo, M.A.G., ha insospettito infatti i finanzieri dopo aver tentato di dileguarsi, abbandonando la Ford Ka su cui viaggiava. A bordo dell’utilitaria è stata trovata una prima «mattonella» di eroina da 523 grammi, che aveva appena acquistato dai due albanesi. Da qui spiegato il tentativo di fuga, bruscamente interrotto dalla pattuglia. A quel punto sono proseguiti gli accertamenti che hanno portato gli uomini del comandante provinciale Carlo Ragusa in un’autorimessa in uso ad uno dei due albanesi, che era stata adibita a centrale di smistamento, con diverse tipologie di droga occultate nelle borse della spesa, in uno zaino e persino nell’intercapedine di un furgone Iveco. Nel corso delle perquisizioni domiciliari a carico di S.G. e O.K., i finanzieri hanno sequestrato così gli altri due chili di eroina purissima, conservata in involucri di cellophane, marijuana e hashish, i tre tre chili di sostanza da taglio, perlopiù mannitolo in scaglie, frullatori, macchine per il sottovuoto e bilancini. Oltre agli stampi in acciaio per preparare le pericolose «mattonelle» da sballo. Infine sono stati posto sotto sequestro 6mila euro in contanti, ritenuti provento dei traffici illeciti, due auto e tre cellulari. Quindi, i due albanesi e il tunisino sono stati trasferiti in carcere. L’arresto è stato convalidato dal gip Luciano Gorra, che ha confermato la detenzione a Montorio. •

STE.NI.

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