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Maturità, gli alunni vanno in piazza

Cancelli chiusi al liceo Cotta di Legnago dove è nata la protesta dei maturandi
Cancelli chiusi al liceo Cotta di Legnago dove è nata la protesta dei maturandi
Cancelli chiusi al liceo Cotta di Legnago dove è nata la protesta dei maturandi
Cancelli chiusi al liceo Cotta di Legnago dove è nata la protesta dei maturandi

Dalle tastiere dei pc alle piazze di Roma e Milano. Per il movimento studentesco «@nomaturita2k20», nato dall'omonima pagina Instagram creata da quattro maturandi del liceo «Cotta» di Legnago, è arrivata l'ultima occasione per chiedere al ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina di annullare, fra una decina di giorni, le prove di maturità in versione «anti Covid 19» che riguarderanno oltre 500mila studenti di tutta Italia. Nelle due manifestazioni ideate dal gruppo - quella prevista oggi a Roma e quella in programma lunedì 8 giugno a Milano - sfileranno, in totale, più di 1.200 ragazzi. Anche se ai due sit-in di protesta avevano dato la loro adesione «online» oltre 12mila maturandi da tutta Italia. Gli organizzatori legnaghesi, che per i due eventi hanno ottenuto la collaborazione del gruppo Telegram dei maturandi e di decine di rappresentanti di istituto e di consulta sia romani che milanesi, evidenziano: «Per motivi di sicurezza la manifestazione nella capitale sarà statica ed avrà inizio alle 16. Una delegazione di rappresentanti d'istituto si occuperà della sicurezza: saranno mantenute le distanze e si dovrà indossare la mascherina. Per ragioni più che comprensibili, le autorità hanno consentito un numero massimo di 200 manifestanti, nonostante le adesioni online siano state oltre seimila». Lo stesso varrà per Milano, dove parteciperà direttamente la delegazione legnaghese. «In questo caso», rimarcano i responsabili di @nomaturita2k20, «l'ampiezza di piazza Duomo ci consentirà di essere in numero maggiore, forse un migliaio o anche di più, rispettando sempre le norme sanitarie anti Covid». Lo slogan di entrambe le manifestazioni sarà #lascuolasiamonoi. «Le ragioni per cui protestiamo sono parecchie», sottolineano i promotori dei due sit-in, «poiché non c'è chiarezza sulle modalità d'esame, le misure igienico-sanitarie negli istituti non saranno sufficienti ed alcune prove sono state rimpiazzate con un complesso surrogato che non le compensa affatto». Gli studenti legnaghesi e gli oltre 47mila seguaci che hanno condiviso con loro la campagna «anti maturità» hanno deciso di scendere nelle piazze dopo che i precedenti tentativi di contattare il ministro Azzolina sono falliti. Durante il «lockdown» il coordinamento legnaghese ha difatti promosso una petizione online, che ha superato le 57mila firme, e uno sciopero online, ottenuto mediante lo spegnimento di computer e tablet durante le lezioni di didattica a distanza. «Le due manifestazioni di Roma e Milano», rimarca uno degli studenti del Cotta, «è la nostra ultima chance per essere ascoltati dal ministro Azzolina, visto che i tentativi precedenti sono stati vani. Nel frattempo, alle nostre istanze hanno risposto deputati, esperti del comitato tecnico-scientifico che ha messo a punto la maturità e perfino il ministro per le Pari opportunità Elena Bonetti. Quest'ultima, oltre ad esprimerci la sua soddisfazione nel leggere i nostri messaggi, ha promesso di inoltrare le nostre istanze alla collega Azzolina. Finora, tuttavia, dal ministro non ci sono arrivate risposte. E così abbiamo pensato di ricorrere alle due manifestazioni in piazza». Gli studenti legnaghesi ribadiscono: «Chiediamo un colloquio con il ministro Azzolina per avviare una collaborazione e creare un tavolo serio e proficuo, al quale partecipino anche gli studenti, in vista della riapertura delle scuole a settembre». •

Fabio Tomelleri

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