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Massaggi in barba al Covid, scattano multa e chiusura

Il centro massaggi chiuso dalla polizia locale di Bovolone DIENNEFOTO
Il centro massaggi chiuso dalla polizia locale di Bovolone DIENNEFOTO
Il centro massaggi chiuso dalla polizia locale di Bovolone DIENNEFOTO
Il centro massaggi chiuso dalla polizia locale di Bovolone DIENNEFOTO

I clienti del «Centro massaggio Serena» di Villafontana saranno costretti a rinunciare, almeno per i prossimi cinque giorni, ai trattamenti rilassanti praticati da estetiste cinesi con olio caldo piuttosto che a quattro mani o con altre tecniche rilassanti importate dalla madrepatria. La polizia locale del distretto Media Pianura Veronese di Bovolone ha disposto infatti la chiusura dell’esercizio, che ha mantenuto le saracinesche alzate in barba al Covid e all’emergenza sanitaria in atto. L’ultimo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte, proprio per contrastare la nuova impennata di contagi che si stanno registrando anche nella nostra provincia, ha imposto infatti, dal 26 ottobre e fino al prossimo 24 novembre, la serrata anche ai centri benessere. Fatta eccezione per quelli con presidio sanitario obbligatorio o che eroghino prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza. Una deroga che non ha nulla a che vedere con i massaggi orientali proposti nel centro situato al piano terra di un condominio della frazione di Oppeano. La titolare - X.C., una cittadina cinese di 36 anni residente nel capoluogo - si è guardata però bene da mettere in ferie forzate per un mese le sue connazionali che trattano i clienti acciaccati e bisognosi di relax nei locali oscurati da vetrofanie che si affacciano sulla trafficata Provinciale 2. A seguito del sopralluogo effettuato l’altra sera, intorno alle 19, proprio per verificare il rispetto delle misure restrittive contenute nell’ultimo Dpcm, gli uomini del comandante Marco Cacciolari non solo hanno scoperto che il «Serena» era regolarmente aperto. Con tanto di scritta rosso fuoco lampeggiante all’esterno tra immagini di avvenenti massaggiatrici. Ma anche che le due ragazze trovate all’interno erano intente a sciogliere i muscoli contratti ad un uomo di mezza età entrato circa un’ora prima. Il quale, non appena gli agenti hanno suonato il campanello del centro dopo averne monitorato i movimenti appostati nei paraggi, si è prontamente rivestito. Senza nascondere però un certo imbarazzo. Tuttavia, il cliente, che non ha rinunciato al massaggio Tuina - la specialità della casa - per ristabilire il corretto flusso di energia vitale, come recita il manuale, non è incorso in alcuna conseguenza. Così come le due operatrici in cui si sono imbattuti gli agenti durante il controllo. Nei confronti della proprietaria dell’attività, che aveva ignorato le restrizioni dettate dal governo, è scattata invece una sanzione amministrativa da 400 euro. Inoltre, dovrà tenere calate le serrande del suo centro per il resto della settimana. Ma non è escluso che il prefetto, al quale la polizia locale ha trasmesso il verbale per eventuali provvedimenti, non prolunghi la chiusura del «Serena». Se la commerciante cinese ha disatteso il nuovo «coprifuoco» previsto dal decreto, tutti gli altri esercizi controllati dalla polizia locale, a partire dal tardo pomeriggio di lunedì, hanno rispettato invece le disposizioni anti-contagio. Nessuna sanzione, pertanto, è stata elevata dai vigili a carico di baristi, pasticceri e ristoratori dei 10 Comuni della Bassa riuniti nel distretto, che hanno cessato di servire la loro clientela puntualmente alle 18. •

Stefano Nicoli

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