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Marta, un «cervello in fuga» tra i massimi esperti di alopecia

La ricercatrice Marta Bertolini
La ricercatrice Marta Bertolini
La ricercatrice Marta Bertolini
La ricercatrice Marta Bertolini

Marta Bertolini, 36 anni, ricercatrice originaria di Legnago, chief scientific officer e deputy general manager del Monasterium Laboratory di Münster, in Germania, città dove vive con il marito Cristiano, è tra le vincitrici della prima edizione del premio Martha Schwarzkopf Award for Women in Science: il riconoscimento voluto da Henkel con l'obiettivo di premiare le migliori ricercatrici europee impegnate in progetti innovativi in ambito tricologico o dermatologico. Tra le candidature, valutate da una giuria di esperte Henkel con dottorati di ricerca in ambiti legati alla cura dei capelli, c'era per l'appunto quella della dottoressa Bertolini che si è aggiudicata il secondo premio del valore di 5mila euro. «Sono onorata di ricevere questo riconoscimento», commenta la ricercatrice, «perché la figura di Martha Schwarzkopf è per me fonte di grande ispirazione: è stata una pioniera nella ricerca applicata alla cura dei capelli e un’imprenditrice di successo, ma soprattutto ha saputo trasmettere la passione e il valore del suo lavoro a tanti colleghi e colleghe». Tra le maggiori esperte europee di tricologia e patologie dei follicoli, la ricercatrice è a tutti gli effetti un «cervello in fuga», formatasi in Italia, ma poi volata all'estero già durante la preparazione della tesi di laurea nel 2009. Affezionata a Legnago dove ritorna ogni due mesi per trascorrere un po' di tempo con i genitori Livio e Annamaria, gli zii e gli amici di sempre, Bertolini, dopo il liceo scientifico-tecnologico a Cerea, ha frequentato l’università a Padova: prima alla triennale di Biotecnologie sanitarie e poi al Master in Biotecnologie farmaceutiche. Si è poi specializzata nello studio del sistema immunitario del follicolo pilifero e delle sue alterazioni, responsabili di patologie come l'alopecia areata che provocano la caduta dei capelli. Insieme al professor Ralf Paus, una delle massime autorità al mondo nel campo della ricerca tricologica, ha lavorato nelle Università di Lubecca e Münster, in Germania, e ha collaborato alla creazione del Monasterium Laborator dove oggi coordina 35 scienziati. «Mi sono interessata da subito all'alopecia areata perchè ne soffro anch'io», rivela la ricercatrice, «e in questi anni gli studi sono progrediti molto. Se prima l'approccio era puramente cosmetico ora invece, come è giusto che sia, prevale l'aspetto medico». •. E.P.

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