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Maria compie 100 anni Rinviata la maxi festa

Maria Bianchini
Maria Bianchini
Maria Bianchini
Maria Bianchini

La lista degli invitati per il suo centesimo compleanno era già pronta da un anno. Avevano programmato di radunare una settantina, tra parenti, amici e conoscenti per festeggiare il secolo di vita di Maria Bianchini, che il 15 luglio compie 100 anni, splendidamente portati. Assieme a figli, nipoti, pronipoti avevano individuato anche il luogo, il centro sociale della contrada Casella, ben attrezzato per feste di tutti i tipi. Ma il coronavirus ha rovinato tutto. Maria comunque non si abbatte, la mega festa è solo rinviata. Per i 99 anni avevano contato 62 invitati e proprio in quell’occasione nacque l’idea di rilanciare per il centenario, poi naufragata a causa della pandemia. Il compleanno verrà comunque festeggiato, anche se in modo più ristretto, ma pur sempre nell’ordine di qualche decina di persona. Maria infatti ha avuto otto figli, due maschi e sei femmine, tre delle quali non ci sono più, e poi 21 nipoti, 25 bisnipoti ed è per due volte trisavola. Nata in località Muri, a Bonavicina, Maria era la seconda di otto figli. È venuta ad abitare a Bovolone quando si è sposata con Zeffiro Faustini, nel 1941, e ha cominciato ad avere figli, l’ultimo dei quali nato nel 1960. Ha saputo conciliare il ruolo di mamma con quello di lavoratrice per arrotondare. Il marito subì infatti un gravissimo infortunio sul lavoro a causa di un cavallo imbizzarrito, dal quale per fortuna si salvò. Maria, quando e come poteva, andava a dare una mano a una rivendita ambulante di verdure e nei campi come bracciante. «Ho fatto poche scuole, fino alla terza elementare ma so far di conto, scrivo ma non leggo molto. Mi tengo informata ascoltando molta radio e televisione», confida la neo centenaria. I figli confermano che è ben informata sugli andamenti politici, è tifosa del Verona, e coltiva la sua profonde fede religiosa ascoltando le messe. Da quando è rimasta vedova, 23 anni fa, vive da sola in un appartamento al primo piano di una bifamiliare. Riceve spesso le visite e l’assistenza di figli e nipoti. Ha fatto volentieri a meno di una badante, sopportata non oltre un mese. Non ha mai preso la patente ma ha usato un motorino, «L’ho comperato per andare a trovare i miei genitori ma in paese andavo in bicicletta», ricorda. Stava pedalando quando è caduta e si è rotta il femore, 18 anni fa, da allora la bicicletta non l’ha più usata. In casa cammina aiutandosi con un girello per adulti, ma è autonoma. Prepara la lista della spesa, mangia da sola, ed usa molto il telefono con il quale tiene i contatti con le due sorelle di 92 e 94 anni. È in buona salute, salvo gli acciacchi dovuti all’età, e il dottore lo vede una volta all’anno per il vaccino. •

Roberto Massagrande

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