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Dal 4 novembre

Mancano medici, viene sospeso il punto di primo intervento di Bovolone

Il punto di primo intervento di Bovolone
Il punto di primo intervento di Bovolone
2021-11-02 Punto stampa Bovolone

«Un bando per il reclutamento di 24 medici andato deserto ci costringe a sospendere l’attività del Punto di primo intervento di Bovolone a partire da giovedì 4 novembre. Da venerdì sarà però operativo negli stessi locali un ambulatorio medico infermieristico».

Ecco, in estrema sintesi, la tanto attesa spiegazione che la dirigenza dell’Ulss 9 ha fornito nell’incontro urgente convocato ieri pomeriggio in sala civica, per ottenere chiarimenti sulla sospensione del servizio, dal neo sindaco Orfeo Pozzani alla presenza degli assessori e dei consiglieri di maggioranza e minoranza. Il sindaco Pozzani ha fatto propria la richiesta delle opposizioni di convocare comunque a breve un consiglio comunale straordinario per trattare il tema in seduta pubblica. Ieri, infatti, i cittadini non hanno potuto assistere alla riunione. E tra i bovolonesi rimasti fuori dall’aula c’era anche l’ex assessore comunale alla Sanità Augusto Favalli, che aveva chiesto di entrare. L’incontro chiarificatore era fissato alle 16 ma è slittato di oltre un’ora a causa di qualche ritardo e della necessità di un confronto a porte chiuse, e a telecamere spente, prima di far partire il collegamento per la videoconferenza stampa. Il direttore generale Pietro Girardi ha snocciolato dati oggettivi, ricordando lo sforzo fatto per riaprire l’attività lo scorso settembre nella speranza di reclutare il personale medico necessario. Una ricerca che è poi fallita per carenza di candidati. Quanto ai tempi per la riattivazione del servizio, il dg ha lasciato intendere che non si tratterà di pochi mesi. «Il Punto di primo intervento è un patrimonio della comunità», ha esordito Girardi, «quando abbiamo aperto la situazione dei medici lo ha permesso seppur solo per 12 ore e non 24. Quello era il massimo che si poteva fare e devo ringraziare tutti gli operatori del Pronto soccorso per quello che hanno fatto in questi due mesi, rinunciando in qualche caso alle ferie. La dimostrazione che non riusciamo ad andare avanti sta nei numeri».

«L’Ulss 9», ha precisato, «avrebbe bisogno per mantenere aperto Bovolone 24 ore su 24 di 564 ore di presenza medica, non andiamo oltre le 497. Potevamo raggiungere la soglia con il reclutamento di almeno due medici che comunque non bastano a garantire la necessaria continuità in caso di malattie, ma il bando è andato deserto. La politica dovrebbe interrogarsi sul perché c’è questa carenza, partendo dai trattamenti anche economici del personale medico». Tuttavia», ha aggiunto il direttore, «dobbiamo dare una risposta ai bisogni che sono stati espressi dai pazienti. Per questo abbiamo attivato un ambulatorio infermieristico aperto sei ore per cinque giorni alla settimana. Vi avranno accesso tutti gli assistiti che i medici di base invieranno. Grazie ai fondi del Pnrr si potrà arrivare a fare anche della diagnostica». Il primo cittadino ha riconosciuto l’impegno dell’Ulss 9: «Il dg Girardi si è reso disponibile a fornire spiegazioni e a trovare delle soluzioni. Faremo un consiglio straordinario che non sarà di protesta ma per offrire supporto a questi dirigenti che si stanno impegnando per dare risposte. Bovolone è un punto strategico, tanto che in due mesi al Primo intervento sono passati oltre mille pazienti. Ecco perchè ci batteremo affinchè riapra». .

Roberto Massagrande

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