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Lorena riabbraccia il fratello Jerome

Lorena Yap con il fratello Jerome appena atterrato da Manila
Lorena Yap con il fratello Jerome appena atterrato da Manila
Lorena Yap con il fratello Jerome appena atterrato da Manila
Lorena Yap con il fratello Jerome appena atterrato da Manila

Sono tornati ad abbracciarsi dopo oltre 10 anni. Domenica mattina, all’aeroporto di Milano-Malpensa, Lorena Yap, ex suora 47enne di origini filippine malata di sclerosi multipla, si è ricongiunta con suo fratello Jerome, giunto appositamente per lei dopo 17 ore di volo dalle Filippine. L’ambasciata italiana di Manila, capitale dell’arcipelago del Sudest asiatico, ha infatti rilasciato un visto, valido fino al prossimo 3 gennaio, che consentirà al 42enne di accudire la sorella, residente a Nogara con il marito Luca Stella, dopo l’aggravarsi della terribile malattia neurodegenerativa con la quale la donna combatte da tempo. È stata posta così fine ad un’odissea burocratica iniziata lo scorso 15 ottobre, quando l’ambasciata italiana aveva negato a Jerome il permesso di recarsi in Italia per trascorrere qualche mese accanto alla sorella, la cui mobilità ed autonomia si è via via ridotta proprio a causa del progredire della patologia. Di fronte a quest’intoppo, Luca, il marito 52enne di Lorena, ha più volte sollecitato l’ambasciata italiana a sbloccare il permesso, visto che erano state presentate tutte le garanzie finanziarie necessarie per consentire la permanenza temporanea di Jerome in Italia. Di fronte ai continui dinieghi dell’autorità diplomatica, Stella, che lavora come autista sulle spazzatrici della società nogarese Esacom, non si è perso d’animo, lanciando appelli e protestando sia attraverso L’Arena che per mezzo dei social network. Alle istanze del 52enne hanno dato ascolto oltre cento persone in tutta Italia. Tanti, difatti, sono stati gli internauti che, condividendo il disagio di Lorena e del marito, hanno inviato agli uffici dell’ambasciatore italiano nella capitale filippina, Giorgio Guglielmino, email di protesta e solidarietà per la coppia nogarese. Alla fine, la tenacia del 52enne nogarese è stata premiata. «Grazie all’interessamento di Eugenio Rotaru, secondo segretario dell’ambasciata italiana a Manila», evidenzia Stella, «è stata riservata un’attenzione particolare alle condizioni fisiche di Lorena e, nel rispetto delle norme vigenti, alla fine il visto per Jerome è stato rilasciato. Ho apprezzato molto la sensibilità di Rotaru verso la nostra causa, poiché il diplomatico ha ridato dignità alla malattia di mia moglie». Ora il 42enne filippino potrà quindi trascorrere accanto alla sorella pure il Natale. «Sono grato a Jerome», prosegue Stella, «poiché non ha esitato a venire in Italia per seguire Lorena, garantendomi il suo prezioso aiuto poiché, per questioni di lavoro, sono costretto a fare i turni di notte e non posso quindi stare sempre accanto a mia moglie per assisterla adeguatamente». «Poter rivedere il fratello dopo oltre 10 anni», sottolinea Stella, «ha rasserenato Lorena. Essendo molto sensibile, dopo che a Jerome era stato negato il visto, lei si era quasi lasciata andare, piangendo tutti i giorni e causando, purtroppo, un rapido aggravamento della sua malattia, tanto che per un breve periodo è stata ricoverata all’ospedale di Legnago». Dal canto suo, l’ex religiosa ha trascorso i primi momenti accanto al fratello ricordando il proprio passato. «Non appena sono stati soli», commenta il marito, «Lorena e mio cognato hanno parlato per sei ore filate. Per prima cosa mia moglie ha voluto sapere da Jerome come sta suo figlio Sean Dell. L’ultima volta che mia moglie ha visto il nipote, difatti, quest’ultimo aveva appena tre anni. Oggi, invece, è un brillante studente diciottenne che ha appena vinto la borsa di studio per frequentare la Facoltà di Biologia dell’università di Cebu City». •

Fabio Tomelleri

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