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«Liste d’attesa infinite per visite ed esami»

Il Centro unico di prenotazione (Cup) dell’ospedale di Legnago
Il Centro unico di prenotazione (Cup) dell’ospedale di Legnago
Il Centro unico di prenotazione (Cup) dell’ospedale di Legnago
Il Centro unico di prenotazione (Cup) dell’ospedale di Legnago

Attese estenuanti al telefono o agli sportelli, salvo poi sentirsi rispondere dagli operatori che non è possibile la prenotazione. Sono decine le lamentele da parte dei residenti dei 25 Comuni del distretto 3 Pianura veronese dell'Ulss 9 Scaligera riguardanti l'impossibilità di fissare, nei tempi prescritti dal medico curante, le visite specialistiche all'ospedale «Mater salutis» e nelle altre strutture sanitarie pubbliche della Bassa. Disagi e proteste Il cambio di gestore del Centro unico di prenotazione (Cup) dell'Azienda sanitaria, avvenuto alla fine dello scorso gennaio, non ha ridotto le criticità nel fissare esami e controlli vari. Gli ultimi casi segnalati alla sezione cittadina del Tribunale per i diritti del malato e dell'anziano (Tdma), che da tempo ha informato verbalmente i responsabili dell'Ulss del problema, risalgono a qualche giorno fa. Nello specifico, un'assistita, prenotando un'ecografia al capo e al collo al Cup, ha scoperto che non c'era ancora l'agenda aperta. Le è stato chiesto quindi di riprovare fra qualche settimana. Ad un'altra paziente, che aveva bisogno di sottoporsi ad una colonscopia, gli addetti del Cup prima hanno detto di richiamare dopo qualche giorno. Poi, quando la donna, seguendo le indicazioni degli addetti, si è recata di persona allo sportello le è stato riferito che le disponibilità si erano esaurite poco dopo l'apertura della lista. I sindaci Il problema dei tempi lunghi delle prestazioni sanitarie è stato pure sollevato nella riunione del comitato dei 25 primi cittadini del distretto 3 Pianura veronese che si è tenuta all'Area Exp di Cerea mercoledì 15 marzo. Francesco Farina, sindaco di Palù, ha infatti evidenziato a Pietro Girardi, direttore generale dell'Ulss 9, «che permane la problematica delle visite di controllo da fissare con mesi di anticipo. Attualmente, per certe specialità le liste sono disponibili solo di mese in mese, di conseguenza sono tutte piene non appena vengono aperte». Più articolata la casistica raccolta dal Tribunale per i diritti del malato e dell'anziano di Legnago attraverso il numero verde 800.72.12.47 e di persona nella sede di via XXIV Maggio. «In Cardiologia», evidenzia Roberto Venditti, presidente del Tdma cittadino, «gli esami con holter ed ecocolor doppler cardiologico sono disponibili solo fra un anno». «Di Oculistica», prosegue il referente del Tribunale, «ci segnalano che gli interventi urgenti sono differiti di oltre 12 mesi. Per la cataratta i tempi di accesso superano il biennio». Il tribunale del malato Le criticità, secondo Venditti, riguardano pure l'Oncologia: «Ci sono stati riferiti casi di accessi offerti a diversi mesi di distanza pure per pazienti in fase di post chemioterapia». Per Ortopedia, sempre secondo il Tdma, sono state fissate prestazioni, perfino urgenti, a più di sei mesi dalla data indicata dal medico di famiglia. Per l'Allergologia, secondo il tribunale, «si registrano attese di oltre tre mesi». «E per una densitometria ossea», prosegue Venditti, «viene risposto che non si possono fissare gli appuntamenti per mancanza di una lista aperta». «In Radiologia», dice il presidente, «risonanze magnetiche, ecografie e raggi in varie occasioni vengono proposti a sei mesi dalla prenotazione». Le prenotazioni Sul Cup aziendale il presidente annota: «Secondo gli assistiti il Centro unico di prenotazione, quando risponde, lo fa dopo attese di oltre mezzora. In altri casi non lo fa neppure. Gli operatori, oltretutto, non indicano a chi chiama le strutture disponibili per le visite negli altri distretti». Sulle tempistiche del Cup, il dg Girardi chiarisce: «In realtà i tempi di risposta evidenziano che il Basso Veronese è il territorio provinciale messo meglio con attese che variano in media tra i quattro ed i sei minuti e che, in pochi casi, arrivano ai 15 minuti». Il dg Girardi Sulla tempistica delle visite, il direttore generale è categorico: «Aumentano esponenzialmente le richieste di prestazioni da parte della popolazione, che devono però scontrarsi con la carenza di medici, a livello nazionale, in diverse specialità. Così come vi sono ancora oggi troppe prescrizioni inappropriate di esami da parte dei dottori di famiglia». Il dg Girardi comunque assicura: «Stiamo facendo il possibile per soddisfare le esigenze degli assistiti. Riguardo alla Radiologia diagnostica stiamo aumentando la presa in carico per le visite di controllo dei pazienti proprio per evitare il dilatarsi ulteriore delle tempistiche per tali prestazioni». •.

Fabio Tomelleri

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