<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il reportage

Linea 138 ostaggio dei teppisti: «La sera salire diventa un incubo»

La linea 138
La linea 138
La linea 138
La linea 138

Alle due del pomeriggio di sabato è tutto un altro clima sulla linea extraurbana dell’autobus 138 per Albaredo d’Adige. Sulla pensilina della stazione di Porta Nuova le persone si contano sulle dita di una mano.
«Ma si deve essere qui la sera», racconta sulla corriera un signore solito a prendere l’autobus tutti i giorni, confermando quanto segnalato da L’Arena ieri, sulla banda di nordafricani che nella corsa serale sale a Verona e scende ad Albaredo d’Adige, senza biglietto né mascherina, e facendo il bello e cattivo tempo a bordo. E giovedì ha creato problemi all’autista al punto che è stato necessario richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.
«Non è tanto il fatto che salgono senza biglietto, quello ormai è quasi prassi. Quanto la maleducazione e la mancanza di regole. Nessuno indossa la mascherina e si avvisano con le chat quando ci sono controllori in giro», continua il passeggero. «È un problema di determinati territori e comunque si avverte soprattutto la sera, nelle ultime corse. C’è chi ha deciso di abbandonare l’autobus e tornare all’auto. Ed è una soluzione amara».
Nel pomeriggio invece, il servizio va via liscio. Ci sono due mezzi, uno alle 14 e l’altro alle 16.30.
«Lo prendo solo il sabato, ma sono tranquilla», spiega una signora marocchina che torna a casa. Lo stesso fanno un passeggero romeno e uno pakistano. «Di giorno si viaggia senza paura, mai avuto problemi», dicono. 
La corsa peggiore è quella delle 19.50 che in un’ora e due minuti arriva a destinazione. E quando gli autisti sono in difficoltà per le intemperanze del gruppetto devono rivolgersi alle forze dell’ordine contro le quali spesso i disturbatori si avventano. Come accaduto la settimana scorsa.
Da qui la minaccia del direttore generale di Atv, Stefano Zaninelli, di chiudere la corsa serale. «La situazione è diventata insostenibile e ogni giorno è la stessa storia. Forse l’unico modo di toglierci di torno questi passeggeri molesti è sopprimere la corsa a scapito dei pochi pendolari che la utilizzano», aveva detto al nostro giornale.
Ma a scapito, appunto, di pendolari e cittadini che restano senza un servizio. 
Dopo la partenza dalla stazione di Porta Nuova, alla fermata di via Valverde, in centro, salgono dipendenti pubblici e di musei. Due fermate dopo, in Borgo Roma, arrivano le infermiere del policlinico a fine turno. Ci sono poi persone che ne approfittano per andare a San Giovanni Lupatoto, dove la linea fa tappa, o lavoratori e studenti diretti a casa a Pontoncello, Santa Maria di Zevio, Zevio, Perzacco, Albaro, Ronco all’Adige.

 

Giovanni Ruta
Giovanni Ruta


Insomma, il mezzo attraversa diversi centri popolosi. Che ne sarebbe delle persone che lo utilizzano? Ma su questo punto è fermo il sindaco di Albaredo d’Adige: «Non se ne parla neanche, la corsa deve rimanere», ammonisce. «Quella partenza serale da Verona è strategica per i pendolari del nostro Comune ed è impensabile, per un problema di gestione della sicurezza, che a farne le spese siano gli albaretani».
Perché sugli autobus ci salgono tutti, poi: dai lavoratori ai ragazzini che si sono attardati per un rientro pomeridiano, fino a chi utilizza l’autobus sporadicamente. È un collegamento essenziale per chi non ha l’auto.
«Sono più che disponibile», assicura Giovanni Ruta, «a trovare soluzioni condivise con Atv che consentano di garantire il servizio in sicurezza e senza ulteriori disagi». 
Il problema della sicurezza in autobus e delle persone che, per usare un eufemismo, si comportano male incutendo anche paura agli altri passeggeri, non è nuovo né esclusivo della linea 138.
Problemi sono stati registrati più di una volta sulla 144 per Legnago. E di sera anche sulle linee verso l’Est Veronese verso Vago, la situazione non è da meno.
«Più che altro, la sera, mi spaventa attendere da sola alle fermate degli autobus e cerco sempre di arrivare all’ultimo minuto e di salire di corsa sul mezzo», racconta una sedicenne di ritorno da uno stage, salita a bordo della 138. «Perché sento spesso di furti di cellulari. Spesso vedo forze dell’ordine salire sulle corriere, durante i miei tragitti, soprattutto la sera».

Maria Vittoria Adami

Suggerimenti