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Legnago

Rapine con minacce e coltelli: spunta una terza aggressione. È caccia aperta ai malviventi

Indagini serrate dei carabinieri per risalire alla coppia di stranieri che ha picchiato tre giovani per derubarli
Sono in corso le ricerche dei due rapinatori che stanno terrorizzando i coetanei in città
Sono in corso le ricerche dei due rapinatori che stanno terrorizzando i coetanei in città
Sono in corso le ricerche dei due rapinatori che stanno terrorizzando i coetanei in città
Sono in corso le ricerche dei due rapinatori che stanno terrorizzando i coetanei in città

È caccia aperta a Legnago ai due giovani rapinatori che da alcuni giorni prendono di mira e terrorizzano i loro coetanei, picchiandoli e arrivando persino a sferrare coltellate, pur di impossessarsi di un giubbotto firmato piuttosto che di un monopattino elettrico. O semplicemente per farsi consegnare una sigaretta o qualche spicciolo.

 

Delinquenti in bicicletta

I carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile stanno perlustrando da martedì il territorio per cercare di risalire alla coppia di stranieri, quasi sicuramente di nazionalità marocchina, tra i 25 e i 30 anni, soliti spostarsi in bicicletta, con all’attivo almeno due colpi ai danni di altrettanti ragazzi finiti nelle loro grinfie rispettivamente a San Pietro e su ponte Principe Umberto, nel capoluogo.

Ma non si esclude che, oltre alla rapina consumata nella frazione, dove un 21enne è stato derubato del piumino e ferito con un’arma da taglio, e a quella tentata tre ore più tardi lungo il collegamento sull’Adige, i due maghrebini abbiano messo la loro firma anche su una terza aggressione al vaglio ora dei militari del maggiore Luigi Di Puorto. Ossia quella commessa domenica sull’argine a Porto.

 

Il primo episodio

Le rapine a distanza ravvicinata che tre giorni fa hanno creato trambusto in città, riaccendendo l’allarme sicurezza tra i residenti, hanno avuto infatti un precedente nel pomeriggio festivo. Alle 16.20, i carabinieri erano infatti intervenuti sulla ciclabile all’altezza di lungadige Scrami, nel quartiere di sinistra Adige, dopo essere stati allertati da un trentenne residente a Cerea. Il giovane ha riferito alla pattuglia di essere stato avvicinato poco prima da due stranieri, forse marocchini, in sella alla bicicletta mentre faceva footing sulla ciclabile.

Quindi era stato assalito e percosso poichè non era in grado di soddisfare le loro pretese: prima una sigaretta, poi un euro. Al 30enne, sotto choc e dolorante dopo quell’«incontro» da brividi in pieno giorno e su un percorso tra l’altro molto frequentato anche da ragazze sole e da mamme con bambini, non è rimasto che chiamare la centrare operativa del 112 in attesa di formalizzare la denuncia contro ignoti. I militari l’avevano trovato con la faccia visibilmente arrossata ma aveva rifiutato l’intervento dell’ambulanza preferendo recarsi autonomamente al Pronto soccorso del «Mater salutis».

Fortunatamente, al termine degli accertamenti, non sono emersi traumi e complicanze, tanto che è stato subito dimesso.

 

Le indagini

Dietro a questo episodio potrebbero esserci sempre gli stessi violenti rapinatori che martedì, intorno alle 9, hanno accoltellato al torace il 21enne incrociato in piazza Don Cirillo Boscagin per strappargli di dosso il giubbotto di marca Napapijri. Per poi tentare di rapinare del manopattino un ragazzo di colore bloccato con una scusa su ponte Principe Umberto e inseguito fino a Porto.

In questo caso il colpo era però fallito, complice la reazione e la fuga precipitosa della vittima presa di mira. La quale aveva sì difeso il mezzo a due ruote ma aveva comunque rimediato un taglio allo zigomo inferto con un coltellino o un punteruolo, forse il medesimo usato per rapinare il ragazzo a San Pietro. È perciò un puzzle decisamente complicato quello che stanno mettendo insieme in queste ore gli uomini del luogotenente Mauro Tenani, che hanno raccolto indizi ed effettuato rilievi tecnici sui terribili episodi messi a segno martedì mattina. Sempre con lo stesso modus operandi e sempre ad opera di due giovani stranieri.

Un prezioso contributo alle indagini potrebbe arrivare dalla visione dei filmati ripresi dalle telecamere della videosorveglianza comunale e a protezione di attività e abitazioni. Ma potrebbe rivelarsi fondamentale soprattutto la testimonianza resa dal 21enne, che si sta lentamente riprendendo dopo quel fendente, per fortuna superficiale, che gli ha causato una ferita guaribile in 20 giorni.

Stefano Nicoli

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