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anagrafe

A San Giovanni Lupatoto non riesce il sorpasso, Legnago ha un abitante in più

Differenza di un cittadino tra le due municipalità che si contendono da anni il terzo posto della provincia
Sono riprese le nascite a Legnago, con un aumento di 100 bambini
Sono riprese le nascite a Legnago, con un aumento di 100 bambini
Sono riprese le nascite a Legnago, con un aumento di 100 bambini
Sono riprese le nascite a Legnago, con un aumento di 100 bambini

Legnago cresce e le sue culle tornano a riempirsi. Tuttavia, la distanza con San Giovanni Lupatoto si è ulteriormente accorciata. Infatti, se per un punto Martin perse la cappa, per un solo abitante la popolazione della cittadina del Lupo non ha raggiunto quella della città del Salieri.

In base ai dati elaborati dalle anagrafi di Legnago e San Giovanni, nel 2022 il capoluogo della Bassa ha totalizzato 25.498 residenti, mentre il municipio lupatotino si è arrestato a 25.497. Pertanto, la città del Torrione rimane la terza della provincia per popolazione, dopo Verona e Villafranca. Se all’inizio del 2022 il divario tra Legnago e San Giovanni era di sole 11 persone, a favore della Bassa, tale distanza, nel corso del 2022, si è via via ridotta, con alcuni mesi, soprattutto in autunno, in cui addirittura la città lupatotina era riuscita nel «sorpasso» su quella del Basso veronese. 

Nascite e trasferimenti

Il 2022 ha registrato 84 legnaghesi in più, visto che la popolazione è salita da 25.414 a 25.498 unità, di cui 12.276 uomini e 13.222 donne. Il saldo positivo è dovuto alle persone che da altri Comuni della provincia, o da altre zone d’Italia, hanno preso casa all’ombra del Torrione. I nuovi nati sono saliti da 147 a 157, ma i morti sono stati comunque quasi il doppio, pur essendo crollati da 362 a 307. Inoltre, hanno deciso di stabilirsi in città oltre mille «foresti», di cui oltre 700 provenienti da altri centri veronesi, veneti o italiani, mentre gli immigrati giunti dall’estero sono stati più di 200. 

Gli anziani

La popolazione cittadina è però sempre più vecchia. I residenti con più di 60 anni sono saliti da 8.108 a 8.185, superando il 32 per cento del totale dei residenti. Gli ultrasessantenni, nel 2021, sono lievitati da 8.062 a 8.108, toccando il 31,63 per cento della popolazione legnaghese, con ben 10 ultracentenari. Si è invece ulteriormente ridotto il numero di giovanissimi al di sotto dei 15 anni, calati da 3.342 a 3.314. 

I quartieri

A guidare la classifica dei rioni più popolosi rimane saldamente in testa Porto, che ha visto addirittura crescere i suoi abitanti da 4.553 a 4.618. A seguire c’è il capoluogo, dove però le persone sono diminuite da 4.016 a 3.993. Gli altri rioni più densamente popolati sono Casette, salita da 3.562 a 3.616 persone, e San Pietro, passato però da 3.619 a 3.602 unità. Torretta, che rimane la più piccola delle nove frazioni cittadine, è calata di un abitante, scendendo da 130 a 129 residenti. 

Single e famiglie

Legnago si conferma una città di single. Le «famiglie» formate da un solo componente sono difatti le più numerose, essendo salite da 4.196 a 4.241. A seguire ci sono i nuclei di due componenti, cresciuti da 3.441 a 3.510. I gruppi familiari di quattro persone sono passati da 1.323 a 1.326. In città esistono pure sette famiglie composte da oltre nove parenti. In totale, quindi, i nuclei sono lievitati da 11.503 a 11.570. 

Gli stranieri

Legnago è sempre più multietnica. I cittadini giunti dall’estero sono saliti da 2.789 a 2.843 e rappresentano l’11,1 per cento della popolazione totale. La parte del leone la fanno sempre i residenti nati in Marocco, cresciuti da 941 a 1.012. Al secondo posto c’è sempre la comunità romena, balzata da 752 a 794 membri. Sul terzo gradino del podio i moldavi, scesi da 193 a 184. 

«Sempre più famiglie», commenta Orietta Bertolaso, assessore alle Politiche sociali, «scelgono Legnago per la presenza di servizi, a cominciare dagli istituti scolastici, passando per l’ospedale ed altri sportelli. Da parte nostra, come amministrazione abbiamo puntato su agevolazioni e misure di sostegno, come i bonus bebè e quello dedicato ai ragazzi che praticano sport o imparano la musica, che hanno riscosso il favore delle famiglie che hanno risposto in massa ai nostri bandi».

Fabio Tomelleri

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