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La Verona-Rovigo è tra le 10 peggiori linee di tutta Italia

La stazione di Legnago
La stazione di Legnago
La stazione di Legnago
La stazione di Legnago

Troppi disagi per i pendolari, a fronte di miglioramenti effettuati con il contagocce. Gli ambientalisti bocciano di nuovo la linea ferroviaria Verona – Rovigo. La tratta di 96,6 chilometri che collega il Veronese con il Rodigino, gestita dalla società Sistemi Territoriali, non riesce a scrollarsi di dosso la «maglia nera» per i disservizi a cui sono sottoposti i suoi pendolari. L’associazione nazionale Legambiente ha inserito, anche quest’anno, la tratta a binario unico che serve i principali centri della Bassa, come Legnago, Bovolone e Cerea, tra le dieci peggiori linee d’Italia. Tutto ciò, nell’ambito del rapporto «Pendolaria 2019», diffuso ieri. La ricognizione effettuata da Legambiente, pur riconoscendo qualche passo in avanti nell’organizzazione del servizio su rotaia, ha relegato nuovamente la linea, unica nel Veneto, tra quelle più problematiche di tutta Italia. «In decima posizione», fa sapere la sezione veronese di Legambiente, «troviamo anche nel 2019 la Verona-Rovigo, unica di tutta la Regione. Troppo poco, difatti, è stato fatto su questa tratta, nonostante la sua importanza, visto che collega due capoluoghi di provincia ed uno snodo importante, come quello di Legnago. Il servizio prevede il passaggio di sole 12 coppie di treni al giorno, mentre nel 2012 se contavano 14». L’associazione prosegue: «Anche quest’anno, in special modo con l’introduzione dell’orario festivo, si sono verificati disagi, con sette corse tagliate complessivamente che hanno, di conseguenza, provocato il sovraffollamento dei treni rimanenti». Legambiente, nel rapporto 2019, riconosce alcuni punti a favore di Sistemi Territoriali e della Regione. «Alcuni miglioramenti sono stati registrati per l’indice di gradimento sulla qualità percepita, che dall’84,7 per cento è salito al 91,5 per cento». Le misure messe in campo finora, secondo l’indagine condotta tra studenti, lavoratori e turisti che frequentano la linea, sono tuttavia ancora insufficienti. «Venezia», proseguono i redattori di Pendolaria, «aveva promesso l’arrivo di 10 nuovi convogli per quest’anno, invece ne sono giunti soltanto due ad inizio anno. Questi treni regionali veloci, oltretutto, sono ancora alimentati a diesel visto che manca il completamento dell’infrastruttura con l’elettrificazione di alcuni tratti». Per il resto, secondo Legambiente, la Verona-Rovigo presenta i soliti problemi irrisolti, ossia poche corse, mezzi obsoleti, ritardi ed abbandono delle piccole stazioni. •

F.T.

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