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Cologna Veneta

La passerella ciclabile? Finisce in mezzo al campo. L'opera incompleta che fa discutere

L’opera incompiuta La nuova passerella termina su un campo (DIENNEFOTO)
L’opera incompiuta La nuova passerella termina su un campo (DIENNEFOTO)
L’opera incompiuta La nuova passerella termina su un campo (DIENNEFOTO)
L’opera incompiuta La nuova passerella termina su un campo (DIENNEFOTO)

La nuova passerella ciclopedonale di Sabbion, alla periferia di Cologna Veneta, termina su una strada bianca e, infine, su un terreno agricolo. E la situazione rimarrà ingessata almeno per i prossimi due anni. Sta facendo discutere in paese un'opera viaria, aperta da poco, ma ancora incompleta.

Il Comune ha speso 350mila euro per sistemare e illuminare il tratto di strada antistante la chiesa di San Giovanni Battista, far defluire correttamente l'acqua piovana e realizzare un passaggio indipendente sul fiume Fratta per tutelare gli utenti deboli della strada, ovvero pedoni e ciclisti.

Opera a metà. Eppure, dopo questa spesa ingente, l'intervento resta parziale. Fino a che non verrà posato il prolungamento del tubo collettore e non verrà realizzato il «tubino» che porta acqua pulita del Leb nella Bassa Padovana, infatti, il Comune non potrà procedere con i lavori di costruzione della pista ciclabile in via Ronchi e via Sant'Apollonia. Così, per il momento, chi attraversa il ponte in bicicletta si trova nel nulla, anziché in un percorso dedicato. La frazione a sud di Cologna è attraversata dalla Provinciale 500, una strada spesso teatro di incidenti, a causa dell'intensità del traffico e del passaggio di mezzi pesanti. Garantire un percorso protetto per attraversare il torrente, senza che pedoni e ciclisti rischino di venire schiacciati dai tir che transitano sul ponte, è stata un'ottima soluzione in termini di sicurezza. Tuttavia, non risolve del tutto il problema.

La passerella. Se sul lato est (verso la chiesa di Sabbion) è possibile imboccare la ciclabile asfaltata che corre sulla riva sinistra del torrente, sull'altro lato, in direzione di Sant'Apollonia, la passerella sbocca su un piccolo spiazzo in ghiaino e, infine, in un terreno agricolo. Se ci si muove in direzione Caselle di Pressana si finisce nel pericoloso curvone della provinciale 500, con il rischio di essere investiti. Il tema della passerella incompiuta è stato sollevato anche dal consigliere di minoranza Riccardo Seghetto in consiglio comunale. «Quando il pedone o il ciclista supera la passerella si trova in un luogo non sicuro», ha osservato. «Se dovesse succedere un incidente, verrà esaminato il livello di sicurezza del passaggio. Vorrei che il Comune fosse tutelato da questo punto di vista».

Il municipio.  Il tecnico comunale Simone Malgarise ha ricordato che «un primo piano di fattibilità per il prolungamento della ciclabile in via Sant'Apollonia, per un tratto di 200 metri, era stato redatto già nel 2019, ma il percorso andrà ad occupare parte dei terreni oggetto di intervento da parte di Arica e del Consorzio Leb, perciò ci siamo fermati e stiamo aspettando che queste due opere vengano completate».

Nei giorni scorsi le zone in cui verranno interrati i tubi sono già state picchettate, perciò il cantiere dovrebbe aprire a breve. Per ora, tuttavia, non ci sono tempi certi. «Non sono lavori di nostra competenza e non sono neppure su terreni e strade di nostra proprietà, perciò non sappiamo quanto dureranno», ha spiegato Malgarise. Il sindaco Manuel Scalzotto ha chiarito: «La passerella non è fine a sé stessa, è propedeutica al completamento di un'opera più ampia, ma prima di portarla a termine dobbiamo attendere sia tubino che tubone, come sono stati così definiti. In ogni caso, la situazione è migliorata rispetto al passato».

Paola Bosaro

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