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La Madonna di don Elio per una scuola africana

I bambini della missione ringraziano dell’ennesimo dono ricevuto
I bambini della missione ringraziano dell’ennesimo dono ricevuto
I bambini della missione ringraziano dell’ennesimo dono ricevuto
I bambini della missione ringraziano dell’ennesimo dono ricevuto

Una statua della Madonna rende ancora più saldo il legame ventennale tra Bonavicina e la missione di suore argentine della congregazione bonaerense nel villaggio Ambodivona, a pochi chilometri da Antananarivo, capitale del Madagascar. Dopo tante raccolte di fondi, organizzate ogni anno a sostegno dell’associazione Progetto Salomé, adesso è una statuetta in gesso dei primi del 900, restaurata per l’occasione e donata alla missione, a testimoniare il sodalizio tra la Bassa e l’Africa. L’effigie è già stata portata in Madagascar e sarà collocata nell’atrio di una scuola in costruzione: per ultimarla ci vorranno tre anni. A far da tramite all’operazione è stato ancora una volta il parroco di Bonavicina, don Raffaello Serafini, appena tornato da Antananarivo. Don Raffaello è responsabile della onlus Progetto Salomé, che da 20 anni opera per garantire l'alimentazione, la scolarità e la salute delle persone nell'ambito della missione Ambodivona. Il progetto ha mosso i primi passi nel 1998 ed è stato portato avanti da un gruppo di suore argentine conosciute in Uruguay negli anni Novanta da don Raffaello, all’epoca missionario in America latina. Grazie agli aiuti raccolti finora sono sorti un ambulatorio medico e uno dentistico, una mensa che serve il pasto principale a 200 bambini. Ed ora è in procinto di sorgere la nuova scuola. La statua era il lascito di un caro amico di don Raffaello scomparso due anni fa, don Elio Rinco, sacerdote cieco di Isola della Scala, che si raccoglieva in preghiera davanti alla Madonna. La statua però aveva bisogno di un restauro. La comunità parrocchiale si è attivata e, grazie alla disponibilità del pittore Charlie che si è fatto carico del restauro, è tornata agli splendori originali. «Ho pensato di destinarla alla scuola in costruzione», annuncia don Raffaello, «verrà messa nell’atrio ed accoglierà i ragazzi che la frequenteranno, bambini con difficoltà di apprendimento o in situazioni di forte disagio familiare». Il costo della scuola, completata da un complesso residenziale per studenti e insegnanti, si aggira attorno a 500mila euro e sarà in grado di ospitare almeno 100 ragazzi. Grazie a un prima trance di finanziamenti di oltre 300mila euro, arrivata dalla Conferenza Episcopale, i lavori sono iniziati e ora l’associazione dovrà reperire i fondi mancanti. •

RO.MA.

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