<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

La casa di riposo verrà ricostruita

Escavatore al lavoro per rimuovere le macerie ed eliminare eventuali focolai residui  DIENNEFOTO
Escavatore al lavoro per rimuovere le macerie ed eliminare eventuali focolai residui DIENNEFOTO
Escavatore al lavoro per rimuovere le macerie ed eliminare eventuali focolai residui  DIENNEFOTO
Escavatore al lavoro per rimuovere le macerie ed eliminare eventuali focolai residui DIENNEFOTO

La casa di riposo sta scomparendo pezzo dopo pezzo sotto gli occhi degli albaretani. È iniziata venerdì sera, infatti, la demolizione delle porzioni pericolanti della struttura per anziani di Albaredo che presentano ancora dei focolai attivi. I vigili del fuoco di Verona e Caldiero, con il supporto di un escavatore, stanno demolendo le pareti danneggiate e spostando i detriti, per bagnare con gli idranti i piccoli roghi ancora accesi sotto le macerie di quella che fu Ca’ dei Nonni, distrutta dal violento incendio di giovedì scorso. Sul fronte delle indagini, per ora, non ci sono novità. I vigili del fuoco hanno ricevuto dall’ufficio tecnico i progetti del Centro servizi anziani costruito tra il 2012 e il 2103 e si stanno concentrando sulle verifiche nel sottotetto dell’ala verde, da dove gli operatori di Ca’ dei Nonni hanno visto partire l’incendio che in poche ore ha divorato l’intera struttura. Il presidente della Csa Claudio Cuoghi ha riferito di problemi riguardanti l’inverter dei pannelli solari e attende di avere accesso il prima possibile al server di gestione dell’impianto fotovoltaico che sembra si sia salvato dal rogo. «Sono convinto che dalla lettura dei dati contenuti nel server potremo risalire a un eventuale malfunzionamento del sistema di gestione dei pannelli solari», ha rivelato Cuoghi. Dalle macerie della casa di riposo ieri continuavano a sollevarsi piccole nuvole di fumo, tuttavia l’amministrazione comunale rassicura la cittadinanza sulla salubrità dell’aria. «Non abbiamo ricevuto alcuna indicazione di un eventuale pericolo per la salute, né dall’Arpav né dal Servizio igiene dell’Ulss», avverte il sindaco Giovanni Ruta. «I valori degli inquinanti nell’aria sono ben al di sotto dei limiti di legge. Forse l’utilizzo di fibre naturali per la realizzazione della struttura ha aiutato a contenere l’emissione di sostanze tossiche durante la combustione». Se non c’è stato alcun bisogno di emettere un’ordinanza sanitaria da parte del sindaco, verrà invece pubblicata dal responsabile tecnico del Comune, nei primi giorni della prossima settimana, un’ordinanza rivolta alla Csa per lo smaltimento dei detriti e la bonifica dell’area. Ogni tipologia di materiale andrà distinta e smaltita nei siti idonei, in base alla tossicità. Sul fronte anziani, la Csa riferisce che lo stato dei salute degli 83 ospiti trasferiti al Chiarenzi di Zevio è buono e che si sta lavorando per ripristinare ritmi, servizi e attività come avveniva in Ca’ dei Nonni. Per fare chiarezza sulle condizioni degli utenti e sul futuro del Centro anziani di Albaredo, Comune e cooperativa hanno indetto per oggi, alle 11, al teatro comunale di Albaredo, una riunione a porte chiuse a cui sono stati invitati tutti i familiari degli ospiti. «Intendiamo incontrare i parenti per rassicurarli e per annunciare quale sarà con ogni probabilità il futuro dei familiari», riferisce Cuoghi. «L’Ulss e il Comune di Zevio ci hanno dato la massima disponibilità e di questo li ringrazio. Probabilmente gli ospiti dovranno rimanere a Zevio ancora per i prossimi 12 mesi. Ci serve del vestiario perché è andato tutto perduto. Intanto stiamo già pensando alla ricostruzione», annuncia il presidente della Csa. La casa di riposo andata distrutta era stata costruita mediante l’accensione di un mutuo bancario da parte della cooperativa di Cuoghi. Ne è stato pagato finora solo la metà, ma il presidente è fiducioso che la banca consentirà comunque di prorogare i pagamenti e di finanziare anche la nuova struttura che la coop vuole riedificare ad Albaredo. «Abbiamo preso un impegno con il Comune di Albaredo e intendiamo onorarlo fino in fondo», ha detto Cuoghi, che ringrazia di cuore i dipendenti della cooperativa «per aver messo a disposizione tempo, energie e buona volontà, al di là delle loro mansioni, per dare una mano in un momento non facile». Intanto si stanno moltiplicando le iniziative di solidarietà, anche se il Comune invita alla calma. Ieri mattina, a Legnago, Fratelli d’Italia ha raccolto offerte per l’amministrazione comunale albaretana. Anche la Lega aveva deciso di organizzare una raccolta di beni di prima necessità, ma poi ha sospeso l’iniziativa in attesa di sapere quali siano le reali esigenze della struttura. La cooperativa Csa, ente gestore del servizio, ha aperto un conto in cui è possibile versare denaro per sostenere la ricostruzione. L’Iban è: IT55P0306909606100000122360 e la causale «Ricostruzione Ca’ dei Nonni». Per quanto riguarda le attrezzature, la Csa sta cercando carrozzine pieghevoli e deambulatori. •

Paola Bosaro

Suggerimenti