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In tre strutture non ci sono positivi L’allerta resta molto alta a Legnago

L’allerta per il Covid rimane altissima nelle case di riposo della Bassa. Sia all’Ipab di Legnago, dove i decessi per Coronavirus si sono arrestati a sei, che negli altri istituti del territorio, dove per fortuna non sono stati rilevati né defunti né contagiati. LEGNAGO. Nella città del Salieri, dove i tamponi di domenica scorsa avevano fatto emergere 65 ospiti positivi su 140, a cui si aggiungono 11 operatori, ieri non sono stati registrati nuovi decessi oltre ai sei dei giorni scorsi. «Abbiamo ottenuto un supporto fondamentale dall’Ulss 9 e dal sindaco Graziano Lorenzetti per affrontare l’emergenza», evidenzia il presidente dell’Ipab Mario Verga, «così come abbiamo ricevuto supporto da altre case di riposo, come quella di Villafranca che, attraverso i suoi vertici ed il primo cittadino Roberto Dall’Oca, ci regalato 70 tute protettive per il personale». CEREA. Alla «Casa De Battisti» di Cerea, il presidente Guido Giorgio Cavaler e la direttrice Maddalena Dalla Pozza, affermano: «Allo stato attuale non ci sono casi positivi al Coronavirus tra i nostri 153 ospiti». Nei giorni scorsi, sull’onda della crescita dell’emergenza in tutto il paese, una sola famiglia ha chiesto di dimettere il proprio congiunto dall’istituto. «Tutte le precauzioni messe in atto fino ad oggi», prosegue Cavaler, «hanno dato i loro frutti». «A parte una quota fisiologica di dipendenti in malattia», rimarca Dalla Pozza, «copriamo tutti i turni». BOVOLONE. Zero contagi ma attenzione massima anche tra i 72 ospiti della casa di riposo «San Biagio» di Bovolone, che dal prossimo 20 aprile gestirà pure 24 nuovi letti di «ospedale di comunità» nell’adiacente polo ospedaliero dell’Ulss 9. Il presidente Enzo Leardini rivela: «Eseguiamo tamponi ad ogni nuovo ospite in ingresso e a quelli di ritorno dall’ospedale di Legnago per cure. Il personale, una cinquantina di addetti, è a regime e adotta tutte le precauzioni sanitarie». ISOLA RIZZA. Nessuno contagio nemmeno tra i 93 anziani della Fondazione «Luigi Ferrari» di Isola Rizza. «La decisione di chiudere le porte alle visite esterne è divenuta operativa il 23 febbraio», confessa il presidente Angelo Moreno Guarinoni, «e ora ci sta ripagando. Anche se all’inizio abbiamo dovuto scontrarci con le rimostranze di alcuni parenti contrari a tale restrizione». •

F.T.

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