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LEGNAGO

In fuga per 23 chilometri inseguiti dai carabinieri. Poi lo schianto: due feriti

Le operazioni di soccorso sul luogo in cui è avvenuto lo schianto
Le operazioni di soccorso sul luogo in cui è avvenuto lo schianto
Le operazioni di soccorso sul luogo in cui è avvenuto lo schianto
Le operazioni di soccorso sul luogo in cui è avvenuto lo schianto

Alla vista dei carabinieri di Legnago, impegnati negli abituali servizi preventivi sul territorio, ha ingranato la marcia. E, pigiando a tutto gas sull’acceleratore della Volkswagen Golf sulla quale viaggiava con due amici, ha cercato di seminare la pattuglia del Nucleo operativo e Radiomobile che gli aveva intimato l’alt. Ne è scaturito così un rocambolesco inseguimento, che dalle strade del capoluogo della Bassa ha oltrepassato i confini della provincia di Verona spingendosi nel Basso Polesine dopo aver superato il dedalo di vie costeggiate da canali immerse nelle Valli veronesi.

 

Una «gimkana» al cardiopalma, con i militari sempre alle calcagna, che si è conclusa dopo una fuga di 23 chilometri, a Castelnovo Bariano, dove l’auto con i tre uomini a bordo si è schiantata contro la recinzione di un supermercato. Illeso il conducente mentre i due i passeggeri sono rimasti feriti, uno in maniera graveTanto che si trova ora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Rovigo. Non si tratta di un remake in salsa padana di «Caccia al ladro» e nemmeno delle sequenze di un poliziesco di ultima generazione. Bensì della sintesi di una notte movimentata, inscenata da tre cittadini marocchini, che ha rischiato di culminare nel dramma.

 

Era da poco passata l’una quando, l’altra notte, una pattuglia del Norm è stata insospettita dalla Golf di colore scuro che si aggirava in via Verona, la strada principale di San Pietro di Legnago. A quel punto, gli uomini del luogotenente Mauro Tenani hanno deciso di vederci chiaro e hanno fermato l’auto per un controllo. Per tutta risposta, il conducente ha accelerato e si è diretto verso Villa Bartolomea cercando di seminare l’equipaggio che nel frattempo aveva raggiunto la Golf. Venti minuti da brividi a tutta velocità, scanditi da manovre azzardate, sensi unici ignorati, brusche frenate e rotatorie imboccate contromano.

 

Una folle corsa che si è protratta, tra banchi di nebbia e un buio pesto, fino al piccolo centro rodigino dopo aver evitato di terminare a più riprese in uno dei tanti fossati lambiti strada facendo. Tuttavia, i militari del Norm non si sono lasciati intimorire e non hanno dato tregua ai fuggitivi, che si sono guardati bene dall’arrendersi se non fosse stato per un «incidente di percorso».

 

La Golf, trasformatasi ormai in una scheggia impazzita, si è fermata infatti poco prima dell’imbocco del ponte che collega Castelnovo Bariano a Sermide (Mantova). Il conducente, una volta giunto all’incrocio tra la Provinciale 43 e via Castello, non è più riuscito a governare l’auto, che ha sbandato piombando sul muretto di cinta del discount Eurospin. Un botto tremendo, che inizialmente ha fatto temere il peggio ai militari del Norm e ai colleghi dell’aliquota Radiomobile di Castelmassa (Rovigo), che nel frattempo erano stati allertati e si erano messi sulle tracce della Golf. Lo schianto aveva ridotto infatti la macchina ad un groviglio di lamiere. Di fronte a quella scena terribile sono stati allertati i soccorsi e sono giunte due ambulanze.

 

Se A.I., 28enne residente in provincia di Mantova, proprietario dell’auto è rimasto illeso nell’impatto, i suoi due connazionali, invece, sono finiti entrambi all’ospedale di Rovigo dopo essere estratti dal personale del 118. A.A.K., 39enne domiciliato in provincia di Verona, è stato trattenuto in osservazione, mentre a destare più preoccupazione sono le condizioni di E.R.A., 42enne senza fissa dimora, che è stato ricoverato in Terapia intensiva. Sulla vicenda sono in corso accertamenti da parte dei militari della Compagnia di Castelmassa e di Legnago, coordinati sul posto dai rispettivi capitani Paolo Li Vecchi e Luigi Di Puorto. Per il conducente si profila una sfilza di sanzioni per violazioni al codice della strada mentre il trio potrebbe venire denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.

Stefano Nicoli

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