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Il rap con il coccodrillo
Elia spopola su youtube

Elia Pozzani, autore di «S.P.» con parte della band DIENNE FOTO
Elia Pozzani, autore di «S.P.» con parte della band DIENNE FOTO
Elia Pozzani, autore di «S.P.» con parte della band DIENNE FOTO
Elia Pozzani, autore di «S.P.» con parte della band DIENNE FOTO

Otto ragazzi in bermuda e t-shirt, auto e moto rombanti, e il ritmo rap, accattivante, che scandisce tutto l’amore per il proprio paese. O, meglio, per la propria frazione, quella dove sei nato e dove continui tuttora a vivere, ma soprattutto quella che ti piace più di qualsiasi altro posto perché, a ben guardare, nonostante le sue ridotte dimensioni, è un paese vero e proprio e tutto lo conferma: dalla piazzetta per i giovani, al circolo per gli anziani, dalle vie alberate alla aree sportive, dai locali con animazione musicale alle Spa che offronto relax, poco distante da casa.

SAN PIETRO. Ed è proprio questo, oltre ad un grandissima passione per il rap coltivata fin da ragazzino, che ha portato Elia Pozzani, classe 1996, operaio metalmeccanico, a realizzare il video «S.P.», dedicato, come indicano le iniziali, alla frazione legnaghese di San Pietro, dove il giovane rapper è cresciuto e dove tuttora vive e lavora. Insieme ad altri sette compagni d’avventura, tra cui il fido Luca Rossin che con lui ha diretto «S.P.» e si è poi occupato anche delle immagini dall’alto, riprese grazie all’utilizzo di un drone, il giovane, in arte «PZ», ha dato vita ad un originale spaccato sulla piccola località, mettendone in luce, in poco più di tre minuti, tutte le peculiarità. Senza dimenticare naturalmente l’aspetto propriamente artistico, visto che si tratta della sua prima vera esibizione pubblica come rapper.

RAP A MERENDA. «In realtà», rivela il giovane, sampietrino doc come mamma Cinzia, mentre papà Graziano, oppeanese, lo è solo di adozione, «Ascolto rap fin da quando ero poco più che un bambino. Il mio idolo artistico è Gué Pequeno, del Club Dogo. Un po’ alla volta, con altri amici, come Mattia Ottaviani, Michael Perotto e mio cugino Diego Cavaliere, ho iniziato ad acquistare tutta l’attrezzatura per allestire una vera e propria sala da incisione. Ed è lì che è nata appunto l’idea di questo video dedicato al mio paese, considerato a torto solo come un punto di passaggio, ma in realtà ricco di attrazioni. La base musicale», prosegue Pozzani, «l’abbiamo scelta tra quelle che ci sembravano le più adatte, mentre il testo l’ho scritto di mio pugno e sono sempre io ad interpretarlo».

LA FRAZIONE SU YOUTUBE. Pochi ritornelli, in pieno stile rap, immagini veloci e le località giuste hanno fatto il resto. Nel video, caricato sul canale Youtube dove finora ha ottenuto oltre 6.400 visualizzazioni, si vedono infatti quasi tutti gli scorci più significativi di San Pietro: la chiesa parrocchiale, il circolo Noi, il teatro, la baita alpina, i bar, la società sportiva «Sampietrina», di cui Elia mostra orgogliosamente la maglia, i luoghi di svago e di divertimento, la zona industriale, fino all’immancabile coccodrillo, legato in primis alla bella chiesa romanica di San Salvaro e diventato nel tempo il simbolo stesso di una frazione, sospesa tra passato e futuro, dove tutto riesce ancora ad apparire incredibilmente autentico. E grazie ad Elia, anche un po’ meno appendice del capoluogo, Legnago, e più posto in cui identificarsi, destino che in realtà accomuna molte frazioni della Bassa che stentano ad identificarsi come distretti ed invece si comportano quasi come piccoli comuni a sé, orgogliosamente identitari.

Elisabetta Papa

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