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Isola Rizza

Il leone di San Marco
«sbrana» la scrofa
simbolo del paese

A Isola Rizza
La scrofa «spodestata » dalla rotatoria di via Muselle
La scrofa «spodestata » dalla rotatoria di via Muselle
La scrofa «spodestata » dalla rotatoria di via Muselle
La scrofa «spodestata » dalla rotatoria di via Muselle

Il leone «sbrana» la scrofa all’ingresso di Isola Rizza. Fra qualche mese gli automobilisti provenienti da Verona che raggiungeranno il centro di destra Adige, in arrivo dalla Transpolesana, potranno trovare il felino alato, simboleggiante San Marco Evangelista, ad accoglierli sul rondò a forma di fagiolo di via Muselle. In seguito al «restyling» della rotonda, tutt’ora in corso da parte di una società privata, all’interno dell’amministrazione a trazione leghista guidata dal sindaco Silvano Boninsegna si è discusso infatti dell’acquisto e dell’installazione, gratuita per il municipio in quanto sostenuta da finanziatori privati, di una statua con le fattezze dell’animale-simbolo della Regione e dell’antica Repubblica marinara di Venezia. Tutto ciò, allo scopo di riaffermare le radici venete del paese, di cui non a caso è stata sindaco e nel quale tuttora vive l’attuale assessore regionale ai Lavori pubblici Elisa De Berti.

 

Del resto, anche all’ingresso della confinante città di Oppeano, in cui risiede il consigliere regionale del Carroccio nonché ex primo cittadino Alessandro Montagnoli, da diversi anni un leone veneziano in pietra troneggia in cima ad una rotatoria. Stessa cosa ad Arcole dove due anni fa l’amministrazione guidata dal leghista Alessandro Ceretta ha inaugurato il leone di San Marco al centro di piazza Marconi per ricordare il periodo in cui il paese era sotto il dominio della Repubblica Serenissima. Una statua diventata una sorta di emblema che, tra l’altro, è stata danneggiata lo scorso settembre dai vandali che hanno mozzato al «felino» marciano la parte finale della coda, poi restaurata a metà novembre.

 

Tuttavia, ad Isola Rizza, per far posto alla statua del felino lagunare, non si è badato «a sacrificare», rimuovendolo dalla sua collocazione originaria, un altro animale che da oltre mezzo millennio è parte integrante della storia del paese. Una gru, nei giorni scorsi, ha infatti rimosso dal suo piedistallo originario e riposizionato sul lato opposto della rotatoria la statua in lamiere di acciaio «corten» che riproduce la scrofa con le spighe di riso in bocca. Tale immagine, fin dal 1535, compare nello stemma del paese.

 

La statua «sfrattata», realizzata dallo scultore villafranchese Ivo Adami, era stata commissionata a proprie spese e donata nel 2013 al municipio da Luca Bortolaso, un residente che, in questo modo, ha inteso rinfrescare la «memoria storica» dei propri concittadini. Proprio per volontà del suo donatore, la scrofa metallica era stata posizionata sulla rotonda in modo da accogliere gli automobilisti provenienti da Verona che uscivano dallo svincolo di Isola Rizza. L’animale, in particolare, aveva il muso rivolto a sinistra, per indicare il centro del paese. Per rispettare questo orientamento, nella sua nuova collocazione, la scrofa è stata girata verso destra, anche se non accoglierà più i conducenti provenienti dalla «434», dove ci sarà invece il leone marciano ad aspettarli.

 

Il progetto prevede una maggiore illuminazione del «suino metallico», che «saluterà» pertanto gli automobilisti ed i camionisti in arrivo dalla più periferica via Conche. Nonostante il riserbo più assoluto che si sono imposti i promotori dell’iniziativa, a cominciare dal primo cittadino, in paese sono già iniziate a circolare le prime voci riguardanti l’arrivo del leone alato. Nel punto in cui verrà collocata la nuova statua è già stata realizzata una piccola piattaforma di cemento adatta a sostenerne il peso. Più di qualche abitante, pertanto, ha iniziato a domandarsi quali dimensioni e fattezze avrà il nuovo monumento. Ma per scoprirlo bisognerà attendere ancora qualche settimana se non addirittura mesi. •

Fabio Tomelleri

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