<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il figaro Fausto Rossi chiude la sua bottega

Il barbiere Fausto Rossi serve uno degli ultimi clienti DIENNEFOTO
Il barbiere Fausto Rossi serve uno degli ultimi clienti DIENNEFOTO
Il barbiere Fausto Rossi serve uno degli ultimi clienti DIENNEFOTO
Il barbiere Fausto Rossi serve uno degli ultimi clienti DIENNEFOTO

Dopo 80 anni di attività ha chiuso la storica bottega di barbiere gestita da Fausto Rossi. Un altro pezzo di storia di Sanguinetto quindi se ne va lasciando un vuoto misto a tristezza e tanti ricordi per gli abitanti del piccolo paese della Bassa. Nella sua bottega di corso Vittorio Emanuele sono passate diverse generazioni di compaesani e Fausto, 89 anni, resta il barbiere del paese, quello dal quale tutti, almeno una volta, si sono fatti tagliare i capelli trovando una persona sempre cortese e riservata. «Ho imparato questo mestiere», spiega l’anziano barbiere, «da mio papà Luigi quando andavo alle elementari. Dopodichè ho fatto esperienza in una bottega di piazza Brà, a Verona, per poi tornare in paese e portare avanti l’attività di famiglia». «Ho deciso di chiudere», aggiunge, «non tanto per l’età ma soprattutto per le nuove regole fiscali che impongono lo scontrino elettronico. Io non sono pratico di queste cose e perciò mi sono rassegnato ad andare a pensione. Mi spiace molto che in paese non ci sia più nessuno che porta avanti questa professione. Ci sono tante parrucchiere ma nessun barbiere». Nella bottega di Rossi sono passati nei decenni tutti i personaggi più importanti di Sanguinetto. A partire dai sindaci e dal grande giornalista Giulio Nascimbeni che abitava a una decina di metri. Molte volte, di ritorno da Milano, Nascimbeni si fermava da Fausto per sentire le notizie fresche del paese natale e per farsi tagliare i capelli. La barberia Rossi, in tempo di guerra, era frequentata anche da molti soldati tedeschi che allora avevano nel castello scaligero il proprio quartier generale. «Erano molto educati», ricorda Fausto, «io e mio papà tagliavamo loro in capelli e se in negozio c’era un anziano cedevano sempre il posto. Poi, a Verona, ho tagliato i capelli anche ai soldati americani e ho imparato la moda del taglio alla marines». «Un giorno», prosegue l’89enne, «nella bottega è entrato anche il tenore Mario Del Monaco e sono stato contentissimo di sistemargli la chioma prima della sua esibizione in Arena». La famiglia Rossi ha sempre portato avanti il mestiere di barbiere. Oltre a Fausto e al padre Lugi, anche il fratello Bruno ha gestito una propria bottega a Verona. Ora la tradizione viene portata avanti da Paola Rossi, figlia di Fausto, che gestisce un negozio di parrucchiera a Venera. •

Riccardo Mirandola

Suggerimenti