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Il dramma a Legnago

Il bimbo nasce morto
E la mamma non ha
i soldi per seppellirlo

A Legnago
Il cimitero di Legnago dove riposa il piccolo
Il cimitero di Legnago dove riposa il piccolo
Il cimitero di Legnago dove riposa il piccolo
Il cimitero di Legnago dove riposa il piccolo

Il cuoricino del bambino che portava in grembo ha smesso di battere prima che il piccolo venisse alla luce. E per lei, la madre del bimbo nato morto nei giorni scorsi all'ospedale «Mater salutis» di Legnago, alla disperazione per la perdita del figlio si è aggiunto un ulteriore dolore. Ossia quello legato al fatto che la donna, una trentenne dell'Est Europa, non aveva nemmeno i soldi per garantirgli una degna sepoltura.

Secondo una prima ricostruzione, la donna, che vive in un paese del circondario, era giunta quasi in fondo alla gestazione quando, per alcune complicazioni, è stata trasferita d'urgenza all'ospedale, dove ha partorito il suo bimbo già morto. A supportarla, in questo momento difficile da affrontare anche in condizioni normali, non c'era nessuno. La donna, infatti, che vive da sola ed è disoccupata, non ha potuto contare sull’aiuto del papà del bambino o di altri familiari. Da qui è scaturita la decisione, dolorosissima per la stessa immigrata, di non riconoscere il neonato, rimasto perciò senza nome.

Pertanto, com'è prassi in vicende simili, è stato allertato l'ufficio di polizia mortuaria del municipio di Legnago: i funzionari che si occupano delle sepolture hanno quindi interpellato i Servizi sociali, vista la necessità di organizzare un «funerale di povertà» del bimbo. L'amministrazione, basandosi sulle linee guida varate dall'ex Giunta Gandini nel 2004, ha finanziato con 700 euro la sepoltura del piccolo, che è stato poi inumato nell'apposito settore del cimitero di San Pietro, a servizio pure del capoluogo. Viste le condizioni critiche in cui è venuto alla luce il bambino, il Comune ha deciso di interessarsi affinché la tomba dove riposa il neonato abbia il necessario decoro. «Ci rivolgeremo», assicura il consigliere Elena Zanetti, delegata all’Emergenza abitativa, «alle imprese specializzate nei servizi cimiteriali, affinché qualcuna di queste doni una lapide e fornisca elementi che decorino la piccola tomba». 

Fabio Tomelleri

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