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I raccoglitori di inciviltà scoprono un’altra “moda“

Bottiglie piene  di pipì recuperate dai «Raccoglitori di inciviltà altrui»
Bottiglie piene di pipì recuperate dai «Raccoglitori di inciviltà altrui»
Bottiglie piene  di pipì recuperate dai «Raccoglitori di inciviltà altrui»
Bottiglie piene di pipì recuperate dai «Raccoglitori di inciviltà altrui»

La nuova frontiera del rifiuto, se così la vogliamo chiamare, sono le bottiglie di plastica riempite di pipì. Continua lo sgradevole viaggio nei Comuni del Colognese, fra il pattume abbandonato lungo i cigli delle strade e nei fossati. Con un’abitudine davvero singolare e finora sconosciuta ai più. La novità Tra sacchetti di immondizia indifferenziata, fusti di olio esausto, pneumatici, resti e interiora di ovini, stanno spuntando infatti qua e là degli scarti inattesi, legati ai bisogni fisiologici. È finita l'era delle minzioni in piedi a bordo strada di camionisti, rappresentanti, commercianti e corrieri: è iniziata la fase della raccolta dell'urina in bottiglia. Ancora una volta, com'era già successo per lo scolo-discarica situato al limitare della zona commerciale dell'Iperfamila a Cologna, sono i volontari del gruppo «Raccoglitori di inciviltà altrui» a segnalare questa tendenza che è un ulteriore spregio all'ambiente, oltre che un segnale dell'eccessiva frenesia della vita lavorativa di oggi. «Quando abbiamo trovato le prime bottiglie di plastica da mezzo litro o perfino da un litro e mezzo, piene dell'inconfondibile liquido giallo, abbiamo pensato che si trattasse di un'eccezione o di uno scherzo di cattivo gusto», riferisce Luciano Strabello, ciclista-spazzino che da oltre tre anni ripulisce fossi e parchi. «Poi, però, di fronte alle decine di bottiglie, raccolte nei fossati e nelle aree artigianali, abbiamo iniziato ad interrogarci su questo nuovo genere di rifiuti. Perché le persone sceglievano di orinare in un recipiente anziché in natura?». Non è facile dare una risposta univoca alla domanda posta dall'attivista ambientale della Bassa. L'unica spiegazione che i volontari si sono dati, dopo aver raggiunto la ragguardevole somma di 50 bottiglie recuperate in tutto l'Adige Guà, è che i tempi lavorativi di chi viaggia in strada siano diventati talmente forsennati da non concedere «fermate neanche per pisciare», citando De Gregori. «Riteniamo che alcuni autisti e camionisti espletino i loro bisogni fisiologici guidando, un po' come fanno i ciclisti durante le gare di lunga durata, e a fine giornata gettino via la bottiglia piena di pipì», commenta Strabello. Valanga di mozziconi La campagna per il rispetto dell'ambiente, portata avanti dai «Raccoglitori d'inciviltà altrui» tocca anche un altro tema importante: quello dell'abbandono dei mozziconi di sigaretta. Vengono gettati nelle strade, nei giardini pubblici, nelle piazze, sui marciapiedi da donne, uomini, giovani, vecchi, poveri e ricchi, senza distinzione. Nell'ultimo anno, nella zona tra la Bassa veronese e il Padovano, Strabello e soci hanno raccolto la cifra mostruosa di 70mila mozziconi di sigaretta. In sole tre ore di raccolta a Cologna, 20 giorni fa, ne sono stati recuperati 5.000, abbastanza per riempire un boccione di quelli dell'acqua, da 18 litri. «L'abbandono dei mozziconi è la piaga dei nostri tempi, credo che sarebbe utile promuovere una campagna per fornire posacenere portatili», osserva Strabello. L'allarme è stato lanciato nel 2022 anche dall'Onu: «I mozziconi sono i rifiuti più scartati al mondo, rappresentando oltre 766 mila tonnellate di rifiuti tossici ogni anno, con impatti gravi sull'ambiente e sulla salute umana». Oggi, domani e giovedì Strabello sarà alle scuole medie di Cologna per educare gli adolescenti al rispetto dell'ambiente. «Serve l'aiuto di tutti, dobbiamo cambiare marcia per salvare il pianeta», esorta. •.

Paola Bosaro

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