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I «Pfas» emergenza veneta

La situazione più critica dell'intero Veneto per quanto riguarda lo stato di salute delle risorse idriche è quella legata all'emergenza Pfas. Ovvero, alla contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche, elementi di origine chimica che vengono usati per impermeabilizzare carta, stoffa e stoviglie, sia delle acque di falda che di quelle superficiali, che sono presenti nell'area posta a cavallo fra le provincie di Verona, Vicenza e Padova. Quindi, anche nel Colognese e nel Legnaghese. La conferma che i Pfas costituiscono il problema più rilevante, per quanto riguarda le acque, presente attualmente nella nostra regione è venuta dai dati presentati in un seminario svoltosi a Padova. Se tutto sommato per quanto riguarda fiumi, laghi e mari la situazione in Veneto è mediamente abbastanza buona, e per quanto concerne l'acqua di rubinetto ci sono addirittura situazioni qualitative di eccellenza, a destare preoccupazione sono però alcuni acquedotti. È il caso di quelli che dissetano una trentina di Comuni, compresi 13 del Basso veronese, che prelevano l'acqua nella zona in cui è più alta la presenza di Pfas a causa degli sversamenti di un'azienda chimica. LU.FI.

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