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I figli devono stare a casa Ma le rette vanno pagate

La scuola materna «Cherubina Manzoni» di Minerbe
La scuola materna «Cherubina Manzoni» di Minerbe
La scuola materna «Cherubina Manzoni» di Minerbe
La scuola materna «Cherubina Manzoni» di Minerbe

Francesco Scuderi Oltre al danno anche la beffa per le famiglie con bambini che frequentano l’asilo o il nido in una scuola paritaria o privata. Questa settimana centinaia di mamme e papà dovranno versare la quota della retta mensile, che nel caso di un nido può superare anche i 400 euro, nonostante i propri figli siano a casa per il Coronavirus. Una situazione paradossale che vede i comitati di gestione delle strutture in seria difficoltà nei confronti dei loro soci ma anche del personale. Se da un lato, infatti, sono comprensibili le proteste delle persone costrette a chiamare una babysitter perché prive di una rete familiare adeguata, dall’altro ci sono da pagare gli stipendi a maestre, segretarie, cuoche e collaboratrici regolarmente assunte. La strada imboccata dai comitati è quella di chiedere alle famiglie di pagare la quota di marzo per intero in attesa di procedere con dei rimborsi, ancora da quantificare, ad aprile se l’emergenza Covid-19 sarà cessata. Nel frattempo, a doversi sobbarcare i costi, si spera solo temporaneamente, saranno le famiglie già alle prese con il problema di accudire i propri bambini. «La situazione è difficile», esordisce Stefano Ghisi della Maggioni di Aselogna, «abbiamo oltre cento famiglie che ci chiedono cosa fare ma viviamo alla giornata in attesa dei provvedimenti del Governo e della Federazione italiana scuole materne (Fism)». Un primo provvedimento è quello che permette alle scuole con 15 o più dipendenti di accedere al Fondo integrazione salariale (Fis) gestito dall’Inps, ma è insufficiente per le numerose strutture di piccole dimensioni, che sono la gran parte delle 1.109 scuole materne e dei 793 nidi presenti in Veneto. La situazione è difficile anche a Legnago, come conferma Giuseppe Dani, presidente del comitato di gestione dell’associazione «Gesù bambino» di San Pietro: «Sto contattando tutti i presidenti della zona per dar vita ad un documento che spieghi alle famiglie la situazione che ci troviamo a gestire. Inoltre, chiederemo al Governo e alla Regione di stanziare contributi». Il rischio concreto se tutte le famiglie decidessero di non pagare è che le paritarie chiudano. «Mi auguro che questo non accada», dice Gilmo Guarise, storico presidente della Manzoni di Minerbe. «Ai genitori abbiamo chiesto di pagare assicurandoli che ad aprile interverremo con sconti nella speranza che arrivino aiuti dal Governo». •

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