<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Guardie ittiche a pesca dei «furbetti» dei rifiuti

Rifiuti abbandonati nella conca del Canalbianco a Torretta
Rifiuti abbandonati nella conca del Canalbianco a Torretta
Rifiuti abbandonati nella conca del Canalbianco a Torretta
Rifiuti abbandonati nella conca del Canalbianco a Torretta

Stavolta dovranno «pescare» con le mani nel sacco non solo pescatori di frodo, attività a cui sono chiamate le guardie ittiche, ma anche chi abbandona abusivamente i rifiuti nei campi. A Legnago, la battaglia contro chi non rispetta l’ambiente, avviata dalla Giunta del sindaco Graziano Lorenzetti, si fa più dura. L’amministrazione, infatti, dopo aver annunciato l’arrivo di 10 videocamere da installare nelle piazzole di sosta della 434 - discariche a cielo aperto - ha approvato una convenzione, che sarà sottoscritta a breve, per potenziare la sorveglianza ambientale nel legnaghese con guardie giurate volontarie della Federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee (Fipsas). Si tratta della prima intesa di tal genere varata da un Comune livello provinciale, anche se altri enti locali, come Lazise e Peschiera, stanno valutando provvedimenti analoghi con il sodalizio presieduto da Tiziano Begal. Il gruppo delle guardie In base agli accordi presi con l’amministrazione, la Fipsas, che conta 5.040 associati e dispone di 14 guardie volontarie giurate, batterà il territorio legnaghese fino al 31 dicembre 2024, ottenendo in cambio dall’ente un finanziamento annuo di mille euro. Secondo il documento, gli associati, identificabili con i loghi Fipsas e di Guardia giurata volontaria, «saranno un punto costante di riferimento per la cittadinanza allo scopo di consentire un rafforzamento delle azioni di prevenzione e repressione degli illeciti in materia di pesca, delle attività di monitoraggio del territorio e dell’ambiente, con particolare riferimento alle zone arginali e prospicienti i corsi d’acqua». I volontari, inoltre, effettueranno attività di informazione e promozione della «cultura della legalità» tra i cittadini. I membri di Fipsas, inoltre, in possesso di «idoneo titolo e riconoscimento giuridico», potranno comminare sanzioni in materia di pesca. Tutto ciò, in base ad un «Regio decreto» risalente al 1931. Gli aderenti al progetto svolgeranno il servizio senza armi e, possibilmente, in coppia, segnalando le situazioni di degrado rilevate. I volontari potranno avvalersi dei mezzi e delle attrezzature di loro proprietà, liberando così il Comune da qualsiasi responsabilità. I compiti Il controllo e il monitoraggio sugli argini e nelle zone vicine ai corsi d’acqua, spesso nel mirino sia di pescatori privi di licenza che di scaricatori abusivi di rifiuti, verrà effettuata con frequenza almeno settimanale. «Sotto questo aspetto», spiega Luca Falamischia, assessore alla Sicurezza, «chiederemo alla Fipsas di essere presente in città con le sue guardie giurate per più giorni alla settimana». Entro un mese dalla firma della convenzione, l’associazione veronese fornirà al Comune i nomi dei volontari che opereranno sul nostro territorio». Il municipio fornirà, oltre alla sovvenzione annuale, materiale divulgativo alle guardie. La sezione provinciale Fipsas presenterà al municipio, entro il 31 novembre di ogni anno, una relazione sull’attività svolta a Legnago. I corsi d’acqua «L’incremento del monitoraggio ambientale», sottolinea Falamischia, «si rende necessario in ragione dell’alto numero di corsi d’acqua che attraversano il nostro territorio. L’associazione non si sostituirà ai servizi prestati istituzionalmente dal municipio. Con la convenzione intendiamo garantire quanti frequentano le varie zone di campagna di Legnago, come le sponde del Canalbianco a Torretta, per pescare, incrementando il turismo locale. Allo stesso tempo godremo di una maggiore sorveglianza per quelle zone, come via Passiva e lungo l’Emissario nella frazione, spesso soggette all’abbandono di rifiuti». «Molti dei nostri volontari», aggiunge Begal, «sono residenti proprio nella Bassa. Nei mesi scorsi, oltre alle segnalazioni sugli episodi di pesca abusiva, siamo intervenuti sul territorio in varie occasioni per il recupero dei pesci nei canali colpiti dalla siccità».•.

Fabio Tomelleri

Suggerimenti