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Notte da incubo a Nogara

Giovane picchiato e derubato in una zona isolata. Bussa alla porta di una casa e si salva

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I carabinieri di Nogara
I carabinieri di Nogara
I carabinieri di Nogara
I carabinieri di Nogara

Un giovane di 25 anni è stato picchiato e rapinato l’altra sera in una aggressione violenta i cui contorni sono ancora tutti da chiarire. Gli investigatori stanno infatti cercando di ricostruire cosa sia successo giovedì dalle 22 a mezzanotte e mezza, l’ora in cui un venticinquenne ha bussato alla porta di una casa chiedendo aiuto perché era stato vittima di una rapina.

Di questa brutta vicenda per ora si sa che l’altra sera il ragazzo si è fermato con la propria auto nel parcheggio del campo sportivo di Nogara, in via Onesti. Il giovane proverrebbe da Bovolone. Non si sa perché il ragazzo avesse raggiunto il parcheggio dell’area sportiva: è una zona piuttosto isolata, poco illuminata e non vicinissima alle abitazioni. Forse si è trattato solo di una sosta, oppure il venticinquenne aveva un appuntamento. Forse proprio con quelli che si sarebbero trasformati poi nei suoi aggressori? Domande, queste, alle quali stanno cercando di dare una risposta i carabinieri di Nogara che hanno in carico le indagini sul caso.

A quell’ora, al finestrino della macchina del giovane, si sarebbero presentati due immigrati. I due avrebbero dapprima strattonato fuori dall’abitacolo dell’auto il ragazzo e quindi lo avrebbero trascinato nelle campagne circostanti per malmenarlo e derubarlo di portafoglio, orologio e cellulare. Non si sa quanto sia durato il tutto, se prima vi sia stata, ad esempio, una «contrattazione» - probabilmente non pacifica - tra i protagonisti di questa vicenda, fino a convincere il ragazzo ad aprire la macchina oppure se il giovane ha fatto resistenza e quindi i due immigrati sono passati alle maniere forti. Di certo sono stati momenti terribili per il ragazzo di Bovolone che, per fortuna, dopo la mezzanotte, è riuscito a farsi aprire da una famiglia che abita non lontanissima dal campo da calcio e da lì avrebbe quindi potuto chiamare i soccorsi. Un’ambulanza è andata a prenderlo a Nogara e lo ha portato al pronto soccorso: fortunatamente le botte che avrebbe ricevuto dai due stranieri non gli hanno provocato lesioni gravi ma alcune ecchimosi e ferite guaribili in una settimana.

A raggiungere il giovane di Bovolone nella casa di Nogara sarebbe stato il padre. Un incubo, dunque, da qualunque parte la si guardi questa storia e comunque si sia scatenata. A parte il valore delle cose rubate - non si sa ad esempio quanto denaro avesse con sé il ragazzo l’altra sera - per lui è stata senza dubbio una nottata spaventosa. Secondo una prima ricostruzione, per ora sommaria, infatti, i due individui che si sono appropinquati all’auto del ragazzo, avevano senza dubbio «cattive intenzioni» fin da subito, ovvero anche se avessero avuto un appuntamento col ragazzo, avevano quasi certamente già in mente di portargli via il denaro e altre cose di valore. Eppure, se gli orari sono quelli finora emersi da alcune informazioni sull’accaduto, di solito una rapina si consuma velocemente, non fosse altro perché i rapinatori generalmente se la squagliano il più in fretta possibile. Come mai hanno tenuto «in ballo» il venticinquenne per due ore e mezza? E per tutto questo tempo, il ragazzo ha dovuto subire le angherie dei due malviventi?

Quando tutto è terminato, il bovolonese ha iniziato a cercare aiuto nel circondario di via Onesti e lo avrebbe trovato bussando di porta in porta in un caseggiato che si trova nei paraggi della zona sportiva. Qualcuno infatti si è impietosito alle richieste del ragazzo e gli ha aperto, con grande senso di umanità, permettendogli di trovare anche rifugio da quella bruttissima avventura. Intanto, dei due violenti rapinatori non si sa nulla, se non, secondo quanto avrebbe riferito la vittima, che sarebbero due stranieri. Si sono dileguati da Nogara: le ricerche sono scattate immediatamente e sono ancora in corso. Forse potranno essere d’aiuto le immagini riprese dalla videosorveglianza attiva nel campo sportivo di via Onesti. Tutto dipende - si sa - se queste avessero un raggio ampio abbastanza da aver ripreso la scena della rapina o del «rapimento» del giovane dal parcheggio fino all’aperta campagna, dove è stato picchiato a scopo di rapina.

Daniela Andreis e Riccardo Mirandola

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