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Gesù è nato sul barcone dei migranti È polemica sul presepe ispirato dal Papa

Il presepe allestito nella chiesa parrocchiale di San Gregorio che sta sollevando molte critiche DIENNEFOTO
Il presepe allestito nella chiesa parrocchiale di San Gregorio che sta sollevando molte critiche DIENNEFOTO
Il presepe allestito nella chiesa parrocchiale di San Gregorio che sta sollevando molte critiche DIENNEFOTO
Il presepe allestito nella chiesa parrocchiale di San Gregorio che sta sollevando molte critiche DIENNEFOTO

Luca Fiorin Adagiato su uno drappo dello stesso colore dorato che hanno le coperte termiche che vengono usate durante i soccorsi ai naviganti all’interno di una barca malconcia ed equipaggiata con stracci e giubbini salvagente. È così, come un migrante del mare, che è nato quest'anno Gesù a San Gregorio di Veronella, dove la scelta di realizzare in chiesa un presepio dal valore simbolico, oltre che artistico, ha finito per suscitare discussioni e critiche. Critiche che nessuno ha avuto il coraggio di esporre apertamente ai sacerdoti, ma che trovano come megafono addirittura il primo cittadino Michele Garzon. Il quale, nel commentare il presepe realizzato in quella che è sempre stata la sua chiesa, non solo afferma di non sentirne suo il messaggio ma non nasconde nemmeno i suoi dubbi sui principi che in tema di migrazione esprime papa Bergoglio. Don Matteo Zilio, che assieme a don Pietro Marchetto guida da quattro anni le cinque parrocchie presenti nei territori comunali di Veronella e Zimella, preferisce non commentare le critiche. «Chi ha la pazienza di leggere può trovare tutte le spiegazioni in un cartello che è affisso in chiesa o leggere il bollettino parrocchiale», spiega. Ricordando che c'è un gruppo che da anni realizza presepi di notevole impatto e che ha già ambientato la Natività in luoghi simbolici, come in un fronte della Grande guerra o nei luoghi terremotati di Amatrice. «Abbiamo fatto nostra la preoccupazione per la vicenda dei profughi che continuamente papa Francesco richiama all'attenzione generale», è scritto sul cartello posto a fianco della Natività del migrante. Cartello che poi ricorda che un presepe analogo è stato realizzato due anni fa ad Assisi (senza che si sia avuta notizia di scalpore, ndr) e che «l'intento è «quello di attirare l'attenzione su quei nostri fratelli che chiedono accoglienza» con l'augurio «che il Signore ci aiuti ad essere pronti a darla con il calore dovuto». Anche se realizzata in ossequio alle parole del pontefice, però, quella barca sbrecciata lunga sette metri dall'augurale nome «Speranza» dentro la quale, fra oggetti che ricordano i barconi della morte, sono state messe statue pregevoli rappresentanti Sacra famiglia ed adoranti non ha suscitato solo impressione. Nei locali pubblici e nelle piazze di San Gregorio, infatti, l’allestimento continua a far parlare, e spesso in toni poco positivi. Sono diverse, infatti, le persone che l'accoglienza promossa dal presepio non la sentono come un valore da diffondere. Persone con le quali si schiera il sindaco Michele Garzon, che guida una formazione civica ma che ha un passato da leghista prima maniera e dichiarate simpatie venetiste. «Non posso certo dire cosa fare in chiesa, però questa Natività non mi piace», spiega Garzon. «Per quanto riguarda il presepe, io sono un tradizionalista, visto che preferisco vedere Gesù, Giuseppe e Maria in una stalla. Poi, il messaggio che vorrebbe trasmettere la rappresentazione di San Gregorio non mi trova per niente d'accordo», aggiunge Garzon. Secondo il primo cittadino, infatti, non va bene promuovere la cultura dell'accoglienza verso tutti. «Credo che ogni Comune del Veneto sarebbe pronto a darsi da fare per accogliere chi scappa dalle guerre, ma quello che sta accadendo è ben altro», afferma. «Qui arrivano tante persone da Paesi in cui non ci sono conflitti, che sono alloggiate per anni, senza far niente, in alberghi fatiscenti e poi non si sa dove vadano a finire». «Questa non è accoglienza, è altro, per cui far passare il concetto secondo cui bisogna aprire le porte a chiunque è sbagliato». Eppure questo è quello che dice il papa. «Ma non mi pare che i suoi discorsi su questo tema abbiano fatto contenti tutti», osserva il sindaco. Il quale, peraltro, confida che quest'anno, anche se non a causa del presepio, per la prima volta nella sua vita a Natale non è andato a messa a San Gregorio. •

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