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Generosa per missione Era una donna libera: non volle mai sposarsi

La grinta e la determinazione di Egle. Si diplomò da adulta alle seraliEgle Degan: aveva 87 anni
La grinta e la determinazione di Egle. Si diplomò da adulta alle seraliEgle Degan: aveva 87 anni
La grinta e la determinazione di Egle. Si diplomò da adulta alle seraliEgle Degan: aveva 87 anni
La grinta e la determinazione di Egle. Si diplomò da adulta alle seraliEgle Degan: aveva 87 anni

Se n’è andata il 31 marzo, Egle Degan, a 87 anni e dopo una vita dedicata al lavoro e agli altri. Il suo cuore generoso che in tanti hanno conosciuto a Villa Bartolomea, paese dove era nata il 10 novembre 1932, si è fermato per sempre nell’ala Covid dell’Ipab Maria Gasparini, la più flagellata della provincia con i suoi 38 decessi, dei quali 32 per Sars -CoV-2. In casa di riposo Egle era entrata nel novembre 2018, ma fino all’anno prima la si poteva ancora incontrare per le vie del centro al volante della sua vecchia Land Rover. Del resto, grazie a un carattere forte, ciò che questa donna moderna e volitiva ha sempre amato di più, è stata proprio l’indipendenza. «Tanto che non si era mai voluta sposare», ricorda Luisa Degan, una delle nipoti. «Era stata una bella ragazza, alta un metro e ottanta, e gli aspiranti fidanzati di certo non le sono mancati. Ma una famiglia sua non le interessava. Da giovane aveva espresso il desiderio di farsi suora laica e di partire per qualche missione, assecondando quello spirito buono e generoso che le era proprio. Poi però la vita la portò in un’altra direzione. Per undici anni lavorò come commessa nella farmacia del centro dove tutti avevano imparato ad apprezzarla». Fino a che, già 40enne, Egle decise di darsi un’altra possibilità. Tirò fuori dal cassetto la sua licenza elementare e nell’anno scolastico 1972-1973, alle serali, ottenne anche l’agognata terza media. Cinque anni dopo, questa volta ai corsi serali del Minghetti di Legnago, si diplomò geometra e, dopo una breve parentesi e il biennio di pratica a Malcesine come consulente del lavoro, superò brillantemente l’esame di Stato, dedicandosi poi a questa professione nel suo studio di Villa Bartolomea fino al pensionamento. Non disdegnò nemmeno la politica. E, pur non candidandosi mai, fu a lungo vicina al gruppo dell’attuale maggioranza, frequentandone regolarmente il circolo. Conclude la nipote: «Affrontava tutto con entusiasmo, ma ciò che la rendeva unica era soprattutto la sua grande forza interiore, unita ad una generosità senza limiti».

Elisabetta Papa

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