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Inseguimento a Minerbe

Folle fuga in auto, poi lo schianto contro un'abitazione

La zona in cui si è concluso l’inseguimento DIENNEFOTO
La zona in cui si è concluso l’inseguimento DIENNEFOTO
La zona in cui si è concluso l’inseguimento DIENNEFOTO
La zona in cui si è concluso l’inseguimento DIENNEFOTO

Non appena ha incrociato i carabinieri di Minerbe (Verona), impegnati negli abituali servizi preventivi notturni sul territorio, ha ingranato la marcia. E, pigiando a tutto gas sull’acceleratore della Volkswagen Golf su cui attorno all’una si trovava con un amico, ha cercato di seminare la pattuglia che aveva fatto retromarcia in via Verdi per controllare quell’auto sospetta ferma nel quartiere delle scuole medie.

 

Anche perché in pieno «coprifuoco», imposto dalle misure anti-Covid inasprite dalla «zona rossa» in vigore in tutto il Veneto, una macchina con a bordo due individui sulle strade deserte lasciava adito a diverse supposizioni: dalla semplice «evasione», in barba al rientro obbligato alle 22, al timore che si trattasse di malintenzionati pronti a svaligiare qualche casa o azienda della zona.

 

Ne è scaturito così un rocambolesco inseguimento per le vie del paese, con i militari sempre alle calcagna della Golf di colore scuro, che si è concluso all’incrocio tra via Roma e via Crosarona. Dopo aver superato indenne, zigzagando a forte velocità, una prima curva lungo la Provinciale 18 per Santo Stefano, il conducente non è più riuscito a governare l’auto, che si è trasformata in una scheggia impazzita.

 

La Volkswagen ha sbandato e si è schiantata così contro un’abitazione al civico 189 riportando ingenti danni. Un botto tremendo che ha richiamato in strada diversi residenti che a quell’ora stavano dormendo. E che, inizialmente, ha fatto temere il peggio agli uomini del maresciallo Simone Bazzani arrivati nel frattempo sul posto con i colleghi del Nucleo operativo e Radiomobile.

 

Nel violento impatto entrambi gli airbag erano infatti scoppiati e la macchina era completamente avvolta da una densa nuvola bianca che impediva di vedere chi ci fosse nell’abitacolo. Di lì a poco, quando il fumo ha iniziato a dissolversi nell’aria, è stato rinvenuto il conducente stordito dal tremendo urto ma illeso. Così come non aveva riportato neppure un graffio il passeggero, che era invece sceso e cercava di dileguarsi a piedi. Una fuga subito bloccata dai carabinieri mentre i due uomini - entrambi cittadini marocchini di 43 anni, residenti il primo a Isola Rizza e il secondo a Minerbe - davano in escandescenze, urlavano e rifiutavano di farsi accompagnare all’ospedale per accertamenti.

 

A quel punto, i militari hanno scoperto le ragioni di quella pericolosa «gimkana». All’interno della Golf, prelevata poi da un carro attrezzi e sequestrata, sono state rinvenute infatti diverse bottiglie di birra vuote. E i due magrebini erano visibilmente alterati dall’alcol. Inoltre, l’auto era priva di assicurazione. La serata da brividi si è conclusa in caserma dove il conducente, che si è rifiutato di sottoporsi al test con l’etilometro, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza oltre a collezionare alcune sanzioni per infrazioni al codice della strada. Entrambi sono stati multati con 533 euro per aver violato il decreto anti-Covid: si trovavano fuori casa di notte senza giustificato motivo. •

Stefano Nicoli

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