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Folla di fedeli per Sant’Antonio

I sindaci Alessandro Braga e Cristiano Zuliani portano a spalle il busto dorato di Sant’Antonio  DIENNEFOTO
I sindaci Alessandro Braga e Cristiano Zuliani portano a spalle il busto dorato di Sant’Antonio DIENNEFOTO
I sindaci Alessandro Braga e Cristiano Zuliani portano a spalle il busto dorato di Sant’Antonio  DIENNEFOTO
I sindaci Alessandro Braga e Cristiano Zuliani portano a spalle il busto dorato di Sant’Antonio DIENNEFOTO

Centinaia di fedeli hanno accolto sabato pomeriggio le reliquie di Sant’Antonio da Padova, arrivate nella chiesa parrocchiale a bordo di un pick up bianco e accompagnate dall’icona della Madonna delle Grazie di Curtatone, in provincia di Mantova. Un evento programmato da mesi quello del pellegrinaggio delle reliquie del Santo, che oggi si trasferirà a Concamarise prima di andare a Bionde domani pomeriggio e poi a Engazzà, mercoledì. Il busto di Sant’Antonio si fermerà poi nel convento dei frati in località Gabbia il 28 marzo per concludere poi il programma nella chiesa parrocchiale di Salizzole, dove i fedeli potranno visitarlo dal 30 marzo al 7 aprile. Il prezioso reliquiario dorato, contenente una parte della muscolatura e un frammento di costola del Santo, è stato portato a spalle in chiesa dal sindaco Alessandro Braga assieme al suo collega di Concamarise Cristiano Zuliani e dal consigliere di minoranza Roberto Scipolo. Il primo cittadino di Salizzole, Mirko Corrà, si è invece incaricato di portare nella chiesa la preziosa icona della Madonna delle Grazie, uscita per la prima volta nella storia dall’omonimo santuario di Curtatone, dove è venerata ogni anno da centinaia di migliaia di fedeli. La messa di ringraziamento verso il Santo è stata celebrata da monsignor Roberto Campostrini, vicario generale della diocesi veronese, attorniato dai parroci dei paesi vicini. Grande la commozione dei fedeli al racconto dei viaggi compiuti negli ultimi 38 anni dal busto dorato raffigurante Sant’Antonio. Sono infatti centinaia di migliaia i chilometri percorsi dalle reliquie, che hanno attraversato i cinque continenti con una accoglienza straordinaria anche in Stati non cattolici. Prima di arrivare a Sanguinetto, il Santo è stato negli Stati Uniti e l’8 aprile prenderà il volo per un pellegrinaggio in India. Nel 2000 l’allora arcivescovo di Buenos Aires Jorghe Bergoglio, divenuto poi papa Francesco, accolse la teca di Sant’Antonio con profonda devozione nella maestosa cattedrale argentina. I fedeli potranno scriverelettere al Santo, che verranno deposte nella cripta a Padova, dove si trova la tomba del frate più conosciuto al mondo. Nel 1981, a centinaia di anni dalla morte, la Chiesa concesse la riesumazione dei resti del Santo e l’allora papa Giovanni Paolo II lasciò ai custodi della tomba la facoltà di tenere le due preziose reliquie, che da allora hanno iniziato un lungo viaggio di pace in tutto il mondo. L’eco dell’arrivo del santo patavino si è sparsa nei paesi limitrofi e nel mantovano, tanto che ieri molti fedeli si sono recati in pellegrinaggio nella chiesa di Sanguinetto, rimasta aperta per consentire ai visitatori di pregare davanti al busto dorato. La stessa processione di persone è prevista nei prossimi giorni, fino a domenica 7 aprile, in tutte le chiese del circondario che ospiteranno per la prima volta i resti del frate. E proprio al convento della Gabbia i frati francescani si stanno preparando per quello che per loro è un evento davvero straordinario e inatteso. In totale si stima che saranno almeno diecimila le persone che nei prossimi 10 giorni faranno visita alle reliquie prima della loro partenza per l’India. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Riccardo Mirandola

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