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«Fermiamo le opere che sono dannose» Bocciata la mozione

È stata respinta la mozione presentata da Simone Rossini, consigliere di maggioranza a Bonavigo, nel consiglio comunale di venerdì scorso, giornata del «Friday for Future». Una proposta controcorrente, che sollecitava all'amministrazione di rinunciare alle opere pubbliche non indispensabili, fermando così il consumo del suolo pubblico e contrastando l'aumento dei gas serra. «Occorre prendere decisioni coraggiose per garantirci migliori condizioni di vita partendo dal nostro piccolo, da ciò che possiamo fare nei nostri Comuni» ha esordito Rossini. La prima opera pubblica di cui si auspicava la rinuncia è la rotatoria di Pilastro. «La ritengo un’opera inutile e dannosa per la comunità, che andrebbe ad occupare circa 2000 metri quadrati con altra cementificazione e riduzione degli spazi verdi», ha detto Rossini. Un'altra opera da stralciare è, a suo avviso, la costruzione dei nuovi campi sportivi in un'area demaniale di 20mila metri quadrati, realizzando al loro posto un parco piantumato. Si chiedeva, inoltre, di modificare il progetto della pista ciclopedonale sull'argine dal ponte di Bonavigo a San Tomaso, preferendo un materiale fine pressato invece dell'asfaltatura. Infine, si chiedeva di piantare nuovi alberi nel territorio comunale. Dopo una lunga discussione, a tratti accesa, la mozione non è stata approvata sia dalla maggioranza sia da parte dell'opposizione, con l'astensione del consigliere Romina Chiavelli. «In provincia di Verona, Bonavigo è il Comune con il minor consumo di suolo in assoluto, perciò siamo molto attenti al problema», ha replicato il sindaco Ermanno Gobbi. «Per quanto riguarda la rotonda», ha aggiunto, «si tratta di un'opera necessaria per la sicurezza di chi transita sulla Provinciale 18: se così facendo si può salvare una vita, sono soldi ben spesi». Riguardo i campi sportivi, il Comune ha proposto quel progetto per mantenere la proprietà del terreno, mentre l’asfaltatura della ciclabile è in linea con quella della vicina destra Adige. •

Laura Bronzato

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