«Fabbrica» chiude in rosso Perdite ridotte a 40mila euro

«La Fabbrica» chiude i conti in rosso di circa 40mila euro. In un 2020 catastrofico per il settore fieristico e degli eventi in generale, anche l’ente che gestisce il quartiere fieristico dell’Area Exp, per conto del Comune di Cerea, segna un risultato negativo. Il dato però fa comunque tirare un sospiro di sollievo all’amministrazione comunale rispetto alla perdita inizialmente preventivata, che ammontava a 100mila euro. Una stima scesa poi a 80mila euro nei mesi estivi. «È una perdita dignitosa», esordisce il presidente di Fabbrica Massimo Ongaro. «Durante l’estate e il mese di dicembre», aggiunge, «grazie ad una serie di attività, tra cui un concerto dei Nomadi, la fiera dell’Elettronica e la gestione della filodiffusione per le vie del centro di Cerea con canzoni natalizie, siamo riusciti a contenere la perdita prevista inizialmente». L’ente è ricorso anche all’uso della cassa integrazione per i suoi dipendenti. «Nei mesi scorsi», spiega Ongaro, «assieme al sindaco Marco Franzoni ho inviato una lettera al governatore del Veneto Luca Zaia e al premier Giuseppe Conte per illustrare le problematiche di enti come il nostro che, essendo a totale partecipazione pubblica, non possono accedere ai contributi a fondo perduto messi a disposizione dal Governo. Tuttavia, non abbiamo ricevuto nessuna riposta». Il fatturato complessivo registrato nel 2020 ha toccato i 150mila euro, arrestando così la crescita degli ultimi anni: 294.849 euro nel 2017, 341.100 euro nel 2018, 433.664 del 2019. Cifre in progressiva crescita a fronte della considerevole impennata del numero di eventi offerti nei padiglioni dell'Area Exp: 40 nel 2017, 46 nel 2018 e 97 nel 2019. Anche per l’anno appena iniziato le previsioni non sono delle migliori. Nonostante ciò, Ongaro cerca di essere positivo: «Sono fiducioso che appena sarà possibile si tornerà a partecipare pienamente agli eventi che proporremo a operatori e pubblico». •