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Emporio e Caritas chiusi per tutto agosto Sospesi pasti e spese

Un uomo in attesa del pasto alla Caritas parrocchiale DIENNE FOTOVolontario all’Emporio della Solidarietà di Legnago
Un uomo in attesa del pasto alla Caritas parrocchiale DIENNE FOTOVolontario all’Emporio della Solidarietà di Legnago
Un uomo in attesa del pasto alla Caritas parrocchiale DIENNE FOTOVolontario all’Emporio della Solidarietà di Legnago
Un uomo in attesa del pasto alla Caritas parrocchiale DIENNE FOTOVolontario all’Emporio della Solidarietà di Legnago

Mensa e spese per i poveri sospesi per un intero mese, a Legnago. Sia il refettorio gestito dalla Caritas del duomo, in via Frattini, che l’Emporio della Solidarietà «San Martino», di cui si occupa l’omonima associazione, rimarranno con le serrande abbassate per tutto agosto. Le chiusure serviranno ai volontari delle due organizzazioni di godere di una meritata pausa estiva, essendo attivi sui due «fronti» di lotta alla povertà per 11 mesi all’anno, e anche a riorganizzare le due strutture in vista della ripresa a settembre. Sono oltre 1.300 le persone bisognose della città e dei centri limitrofi che solitamente si presentano a fare riferimento di alimenti all’Emporio e a mangiare alla mensa della Caritas. Per questo i responsabili delle due strutture hanno preventivamente avvertito gli interessati della chiusura, consigliando, nel caso dell’Emporio, gli utenti a fare, tramite le loro tessere a punti, abbondanti scorte di alimenti in modo da riuscire a coprire le loro esigenze durante i 30 giorni di sospensione del servizio. L’Emporio della Solidarietà «San Martino», aperto nel 2016 con il sostegno delle Caritas del Duomo e delle frazioni, delle San Vincenzo di Legnago e Vangadizza, del Cif e del Gruppo Alpini di Legnago, resterà pertanto chiuso da lunedì 2 agosto fino a mercoledì 1 settembre compreso. Il sodalizio, nell’ultimo anno, complice l’emergenza sanitaria dovuta al Covid, ha visto crescere in maniera esponenziale i propri iscritti, per la maggior parte residenti a Legnago che si sono ritrovati in difficoltà, a quali si aggiungono i cittadini dei Comuni dell’ex Unione Adige-Fratta. Gli assistiti, difatti, sono passati da 980 a 1.268, con un «picco» di 1.420 beneficiari toccato in piena pandemia, a fine 2020. A queste persone sono state distribuire oltre 4.800 spese in un anno, per un totale di 115,8 quintali di prodotti alimentari, garantiti dall’agenzia governativa Agea e dalle donazioni di privati e aziende. «Ogni settimana», evidenzia Paolo Marampon, presidente dell’Emporio, «registriamo l’arrivo di quattro nuove famiglie, sia italiane che straniere, che si rivolgono a noi per un aiuto. È anche in atto un consistente turnover, per cui tanti nuclei, dopo aver usufruito dei nostri servizi, riescono a rimettersi in sesto economicamente, lasciando lo spazio ad altre persone bisognose». Riguardo alla pausa estiva, Marampon assicura: «Gli utenti già iscritti sono già stati riforniti per tempo di derrate alimentari. Per le urgenze gravi e non procrastinabili, comunque, avremo sempre la possibilità di offrire aiuto». La medesima strategia verrà adottata anche dalla mensa della Caritas del duomo che, dopo due anni di lavoro ininterrotto, chiuderà i battenti dal 2 agosto per riaprire domenica 29 agosto. «Sono un centinaio le persone che aiutiamo quotidianamente, offrendo loro un pasto caldo al giorno da portare via con sé: non possono pranzare nei locali Caritas a causa delle norme anti Covid», sottolinea don Maurizio Guarise, parroco del Duomo. «Tra chi si rivolge a noi», prosegue il sacerdote, «vi sono casi di povertà estrema e legati ad altre problematiche. I giorni di pausa ci consentiranno di riorganizzare il servizio in maniera da assistere al meglio ogni persona bisognosa». «Nonostante la chiusura estiva delle due strutture», rimarca Orietta Bertolaso, assessore alle Politiche sociali, «nei casi di comprovata necessità, gli interessati si potranno rivolgere alle nostre assistenti sociali, le quali potranno rispondere alle esigenze degli utenti». «I volontari dell’Emporio», aggiunge l’assessore, «mi hanno assicurato inoltre che potremo comunque contattarli per i casi più urgenti. Qualora ci fossero necessità impellenti e motivate invito a contattare il mio assessorato».•.

Fabio Tomelleri

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