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IL DRAMMA DI VILLA BARTOLOMEA

I bimbi che hanno assistito alla morte dell'insegnante: «Maestra ci manchi tanto». A scuola arriva la psicologa

I piccoli alunni della primaria «Carlo Ederle» di Villa Bartolomea, supportati dalla psicologa, hanno espresso il loro dolore attraverso disegni
Uno dei disegni degli alunni
Uno dei disegni degli alunni
Uno dei disegni degli alunni
Uno dei disegni degli alunni

Sono entrati in aula stretti l'uno all'altro, ognuno con il proprio zainetto sulle spalle. Alcuni, più vivaci, hanno iniziato a scambiare qualche parola, altri hanno preferito non dire nulla, cercando subito il sostegno delle insegnanti. Per i 15 piccoli alunni della seconda B della scuola primaria «Carlo Ederle» di Villa Bartolomea, che lunedì pomeriggio hanno visto accasciarsi a terra la maestra Giovanna Fabrica, stroncata a soli 44 anni da un malore improvviso mentre si trovava in classe, ieri non è stato certamente un giorno facile.

 

Il rientro in classe

La sera precedente era toccato alle mamme e ai papà il difficile compito di spiegare ai bambini perché non avrebbero più rivisto la loro amata insegnante. Ieri, a scuola, ci hanno pensato invece la dirigente Cristina Ferrazza, le altre maestre, ma soprattutto la psicologa d'istituto che l'Ederle, proprio per sostenere gli alunni in caso di situazioni particolarmente difficili, ha provveduto ad assumere tramite bando già lo scorso anno. La professionista, allertata dalla preside poche ore dopo la tragedia, è stata vicina ai piccoli della seconda B per l'intera mattinata, parlando con loro e stimolandoli ad esprimere il dolore che stanno provando attraverso il disegno, ovvero nel modo ritenuto più adatto per questa fascia d'età. E i piccoli non si sono tirati indietro, dimostrando alla maestra Giovanna tutto l'affetto possibile tra arcobaleni colorati, cuori rosso fuoco, cieli azzurri, prati verdi, angeli tra le nuvole e pensieri in libertà.

 

I disegni

«Un brutto giorno è morta una maestra alla quale tenevo tanto. Sono tornato a casa triste», ha scritto un alunno mentre altri hanno aggiunto un «Ci manchi» con una fila di cuoricini. Ed ancora, «Ciao maestra, perché sei morta? ...non volevo», «Mi dispiace tanto, tanto». Il supporto psicologico, che coinvolgerà anche i bambini della seconda A, i quali, pur non avendo assistito al malore della maestra, erano però suoi alunni, proseguirà fino a quando sarà necessario. «L'azione con la psicologa», spiega la dirigente, «deve avere una certa continuità per ottenere effetto. Con bambini di questa età, il disegno si dimostra un mezzo fondamentale per capire come stanno realmente vivendo quanto è avvenuto e studiare quindi le strategie più giuste per aiutarli sia a livello collettivo che individuale nel caso ce ne fosse bisogno.

 

Scuola sotto choc

«I piccoli, comunque, non sono i soli a dover essere sostenuti», prosegue la preside. «La scomparsa improvvisa della maestra Giovanna in un'aula della scuola ha avuto infatti un contraccolpo psicologico forte anche su tutti noi che questo istituto lo viviamo quotidianamente». «Perciò», conclude la professoressa Ferrazza, «il supporto con la professionista sarà attivato anche per l'intero personale scolastico». Ieri, alla «Carlo Ederle», erano ancora sconvolti sia gli altri insegnanti, sia gli addetti alla segreteria che gli operatori scolastici. Nessuno sa ancora capacitarsi del fatto che la maestra Giovanna, originaria dell'Agrigentino, non si riaffaccerà più sorridente tra quelle aule dove era arrivata nel 2021 come docente di ruolo in prova, scegliendo di rimanervi anche per questo anno scolastico.

 

Il rimpianto

Fin da subito, la docente 44enne si era fatta apprezzare non solo per la grande professionalità, ma per i modi sempre gentili di proporsi. Tanto che a scuola nessuno l'ha mai sentita, anche una sola volta, alzare la voce. Una persona buona e mite, apprezzata da tutti i colleghi, che ha lasciato perciò un grande vuoto suscitando un vasto cordoglio di fronte ad una scomparsa prematura difficile da accettare. A partire dal maestro Tommaso De Stefani, che lunedì pomeriggio ha tentato disperatamente di rianimarla, praticandole il massaggio cardiaco, in attesa dell’arrivo del personale del 118 allertato nel frattempo dalla preside. Attimi concitati, in cui la speranza di salvare la vita a Giovanna si è purtroppo infranta contro una dura realtà che ha gettato la scuola nel lutto e nella disperazione.

Elisabetta Papa

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