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LEGNAGO E CEREA

Azzannata da due cani nel cortile dell'azienda per la quale lavorava denuncia la titolare

Gli animali le hanno causato profonde ferite suturate con 25 punti
Donna delle pulizie azzannata dai cani del titolare della ditta
Donna delle pulizie azzannata dai cani del titolare della ditta
Donna delle pulizie azzannata dai cani del titolare della ditta
Donna delle pulizie azzannata dai cani del titolare della ditta

È un’estate da incubo quella che sta trascorrendo, tra medici, ospedali e psicologi, un’addetta alle pulizie di Cerea. Lo scorso 11 luglio, D.C., 34 anni, è stata infatti assalita sul posto di lavoro da due cani di grossa taglia, che le hanno causato una profonda ferita alla coscia destra e una più piccola al fianco. Oltre a vari ematomi e ad un trauma cranico. Un’aggressione da brividi, culminata quel giorno in tanta paura ma soprattutto in 25 punti di sutura. E costata poi all’operaia, nelle settimane successive, un calvario scandito da un ricovero di 18 giorni, un intervento chirurgico d’urgenza per risolvere una pericolosa infezione insorta durante la convalescenza e da un dolore persistente che non le dà ancora pace.

 

Operaia sotto shock La giovane, rimasta traumatizzata dalla ferocia del pastore tedesco e dell’altro esemplare che le si sono avventanti contro, morsicandola e scaraventandola a terra, è stata dimessa solo da qualche giorno. E, non appena le forze glielo hanno consentito, si è recata nella caserma dei carabinieri a Cerea ed ha sporto denuncia per lesioni personali colpose nei confronti di A.F., proprietaria dei cani e titolare a Legnago dell’impresa di pulizie dove era stata inviata da un’agenzia interinale. Spetterà ora all’autorità giudiziaria ricostruire come sono andati realmente i fatti e se sussiste in questa vicenda un’eventuale responsabilità dell’imprenditrice querelata dalla 34enne. La quale, per ottenere giustizia e farsi risarcire i danni subiti, si è rivolta, attraverso il consulente legale Alessio Rossato, allo Studio3A-Valore spa di Mestre (Venezia), società specializzata proprio in risarcimenti e nella tutela dei diritti dei cittadini.

 


L’aggressione Al di là degli sviluppi della denuncia, D.C. non dimenticherà comunque facilmente il giorno dell’infortunio sul lavoro avvenuto nella sede della ditta di pulizie, in via Malon. Erano le 12.30 quando la donna si trovava negli uffici dell’impresa per segnare le ore di lavoro appena effettuate prima di passare a riporre in magazzino il materiale utilizzato durante la mattinata. «Ho aperto la porta antistante la lavanderia», riferisce la donna tramite i suoi legali, «quando mi sono trovata di fronte all’improvviso i due cani lasciati liberi nel cortile situato tra la stessa lavanderia e gli uffici. Impietrita dallo spavento, sono rimasta immobile nella speranza che si allontanassero. Purtroppo, mi hanno invece attaccato buttandomi a terra e affondando i denti sulla gamba destra».

 


I soccorsi La 34enne si è messa a gridare disperata e in suo aiuto si sono precipitate due colleghe, che in quel momento si trovavano in lavanderia, raggiunte di lì a poco anche dalla titolare nonchè padrona degli animali. È scattato subito l’allarme e sul posto è giunta un’ambulanza che ha trasferito D.C. al Pronto soccorso dell’ospedale «Mater salutis» dove i medici le hanno riscontrato e ricucito «due vaste ferite da morso di cane», la più profonda delle quali, estesa per 15 centimetri, sulla coscia destra «da strappo» e un’altra di cinque centimetri al fianco destro. L’addetta alle pulizie viene dimessa con una prognosi di 15 giorni e con in tasca una terapia antibiotica ed antidolorifica da seguire a casa.

 

Ma la disavventura non finisce lì. Trascorsi otto giorni, la 34enne ceretana ha dovuto recarsi d’urgenza all’ospedale «Sacro Cuore» di Negrar perchè le ferite si erano infettate. Dopo una Tac ed altri accertamenti le viene diagnostica «un’infezione sostenuta da Enterococco». L’odissea prosegue e la giovane deve sottoporsi ad un lungo percorso costellato di terapie e medicazioni. Fino ad arrivare al 2 agosto quando è entrata in sala operatoria dove è stata sottoposta «ad un intervento di pulizia per rimuovere i corpi estranei riscontrati nella ferita». E come non bastasse, il trauma subito ha lasciato in eredità a D.C., assistita anche da uno psicologo, non solo cicatrici, danni estetici e limitazioni nel movimento, ma anche «un disturbo acuto da stress, con attacchi d’ansia e di panico». 

Stefano Nicoli
stefano.nicoli@larena.il

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